Il calcio di rigore: il tiro apparentemente più facile, l’oggetto di infinite (e spesso sterili) discussioni. Non è da questi particolari che si giudica un giocatore, diceva qualcuno. Una squadra sì però, specie se in una stagione (non ancora conclusa, peraltro) su cinque tentativi non riesce a metterne a segno neanche uno. Lo specialista è in crisi? Tutt’altro: a sbagliare i cinque penalty consecutivi sono stati cinque giocatori diversi, ciascuno vittima di una nemesi collettiva che ha condizionato non poco la stagione della squadra.
L’IFK Göteborg, dopo i fasti degli anni ’80 (due Coppe Uefa conquistate) e dei primi anni ’90, quando i blåvitt (biancoblù) lottavano ad armi pari con Barcellona, Milan e Manchester United nei gironi di Champions, da parecchie stagioni ha perso competitività in Europa. In patria le cose non vanno molto meglio: un solo titolo conquistato nelle ultime 13 stagioni (nel 2007) e anche nel campionato in corso, che si chiude ai primi di novembre, i nipotini di Gunnar Gren resteranno a secco di successi. Colpa anche dell’incredibile sequenza di calci di rigore falliti: ci hanno provato un po’ tutti, dai difensori Ragnar Sigurdsson (contro l’Häcken, il 22 marzo) e Hjalmar Jonsson (contro l’Atvidaberg, il 24 aprile), ai centrocampisti Jakob Johansson (contro il Mjällby, il 3 maggio), Elmar Bjarnason (contro il GAIS il 13 settembre) e Thomas Olsson (nella penultima partita contro il Malmö, il 26 settembre). Se ai cinque rigori mancati quest’anno aggiungiamo quello sbagliato sul finire della scorsa stagione da Tobias Hysen gli errori consecutivi salgono addirittura a sei.
A Kamratgården, il quartiere generale dell’IFK, giurano di effettuare allenamenti specifici dal dischetto con ottimi risultati e anche il tecnico dei bianco-blu, Jonas Olsson, non sembra particolarmente preoccupato: “Ci sono diversi motivi per cui abbiamo sbagliato tutti questi rigori: a volte mancava il rigorista titolare (c’è da chiedersi, a questo punto, se esista un rigorista titolare, nda), altre volte non se l’è sentita di tirare (…)”. E dire che la stagione era iniziata con un convincente 3-0 sul campo del Kalmar, con tanto di rigore parato, questa volta dal portiere dell’IFK, il danese Kim Christensen. Molte cose però sono cambiate da allora: Christensen se n’è andato al Copenhagen, il Göteborg in trasferta non sa più vincere e i rigori, invece di neutralizzarli, li sbaglia. Tutti.
(a cura di Giuliano Adaglio)