La carriera di Graziano Pellè in Olanda sembra fatta apposta per smentire le teorie del “nella Eredivisie è facile segnare” già del resto traballanti se si considerano i casi Henrik Larsson e Ibrahimovic. Dieci reti in tre stagioni (considerate tutte le competizioni) sono numeri da Simone Inzaghi dei tempi migliori. Il gol numero 11, segnato sabato al debutto stagionale sul campo del Vvv Venlo, ha strappato il giocatore da una spirale negativa che durava ormai da parecchi mesi.
Scarsa appetibilità sul mercato, pochissima considerazione all’interno del gruppo, un taglio evitato (alcuni almanacchi non lo avevano nemmeno incluso nella rosa 2010/2011…) solamente perché l’Az su di lui ha investito una discreta somma. Non il miglior biglietto da visita da presentare al nuovo tecnico Gertjan Verbeek.
A Pellè l’Olanda è sempre piaciuta. Lui invece all’Olanda, o meglio, ai media, mai. Alcune incaute dichiarazioni iniziali, su tutte quella che lui era ad Alkmaar solamente di passaggio in attesa di una big, non lo hanno certamente aiutato. Fino a quando è rimasto Louis van Gaal, che lo aveva espressamente voluto dopo essere rimasto colpito dalle sue prestazioni al mondiale under-20 del 2005 (senza dimenticare l’Europeo di due anni dopo, disputato sempre nei Paesi Bassi, con il famoso rigore a cucchiaio), Pellè poteva almeno contare su uno scudo che lo poneva al riparo dalle critiche. Poi è rimasto solo, trovandosi oltretutto immischiato nel caos, tecnico e gestionale, che aveva rischiato di mandare a gambe all’aria l’Az lo scorso anno dopo il fallimento della DSB Bank.
Nel frattempo la concorrenza si è sfoltita; primo è partito Ari, poi El Hamdaoui. Qualcuno davanti però c’era sempre. Quest’anno, il brasiliano Jonatas. Proprio sostituendo lui ad un quarto d’ora dalla fine Pellè è riuscito a riemergere dal lungo oblio ciabattando in porta da pochi metri la palla che è valsa i tre punti dell’Az sul campo del Vvv. Un gol tanto modesto dal punto di vista stilistico (anche per l’azione modello flipper che ha innescato lo conclusione) quanto pesante sotto quello delle prospettive future. Gli olandesi continueranno a ritenere Pellè più bello che bravo. Adesso però ha almeno la possibilità di provare, per l’ennesima volta, a fargli cambiare idea.