Non so a quanti di voi è capitato domenica sera di seguire Report. Per me, e lo dico senza alcuna ironia nei confronti della Domenica Sportiva e di Controcampo, è stata di gran lunga la più interessante trasmissione della serata sul pallone.Merito del bel servizio-intervista a Zdenek Zeman, simbolo di chi dice no al potere, ma merito soprattutto dell'approfondita ricerca svolta dalla redazione della Gabanelli sul crack Parmalat. Andiamo con i fatti, quelli che nessun giornale sportivo ha mai raccontato così chiaramente. Il 2001, il Parma è una delle Sette Sorelle del campionato. Tanzi è venerato e nessuno può pensare a quanto accadrà da lì a qualche anno. Attraverso il tracciato dei versamenti dello stesso Calisto Tanzi al fidato Giambattista Pastorello, già dirigente gialloblù negli anni delle coppe di Scala, si intuisce che il Verona fosse di fatto una società satellite del Parma, una proprietà emiliana esattamente come era successo pochi anni prima con i vari Palmeiras e Penarol. Peccato però che Parma e Verona partecipassero in quel momento allo stesso campionato, cosa vietata dalle norme statutarie della Federcalcio.Oltre a scambiarsi moltissimi giocatori (Mutu, Gilardino, Adailton, Paolo Cannavaro, Bonazzoli, Guardalbent, oltre a tecnici come Prandelli e Malesani), i club - secondo la procura - si scambiavano favori. Il principale, sul quale indaga la procura di Parma, si riferisce al famoso Parma-Verona, 10 giugno 2001. I veneti, penultimi in classifica e dietro di un punto al Napoli, vincono la loro prima e unica gara stagionale in trasferta al Tardini, contro un Parma molto più forte. Già questo dato statistico sorprenderebbe, ma non meno clamorosa è la prestazione opaca dei padroni di casa, in svantaggio con un rigore procurato da Antonio Benarrivo. E chi è il procuratore di Benarrivo? Federico Pastorello, figlio di Giambattista. A pensare si fa peccato, ma spesso si indovina. E così il presidente del Napoli Giorgio Corbelli va su tutte le furie, anche perché la sua squadra, pareggiando con la Roma, è condannata alla retrocessione. I tifosi insorgono e proprio Corbelli diventa un obiettivo della contestazione. Lui prova a denunciare il fatto e va dal presidente della Lega calcio Carraro, che - stando alla versione dell'imprenditore romagnolo - ammette di conoscere il coinvolgimento veronese di Tanzi. La stessa Corbelli denuncia la presenta a Petrucci, che a differenza del collega riconosce almeno di averla ricevuta e non fa finta di niente. Un'inchiesta all'acqua di rosa tacita tutto. Non so se Corbelli riuscirà ad avere una giustizia postuma, impossibile oramai per i tifosi del Napoli. Mi accontenterei che l'avessero i poveri investitori coinvolti nel fallimento della Grande Truffa Parmalat. A ogni modo, una serata di calcio VERO.