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Giochi preziosi

43 - Ad Anversa gli azzurri vanno oltre le aspettative, giocando bene e sfiorando addirittura una medaglia. Ma la Nazionale continua ad essere vista dai club solo come terreno per i loro scontri di potere...

Redazione

27 gennaio 2011

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Ai Giochi di Anversa gli azzurri vanno oltre le aspettative, superando l'Egitto negli ottavi di finale e perdendo onorevolmente con la Francia nei quarti. Le regole cambiate a torneo in corso non sono un'esclusiva italiana, infatti il ritiro della Cecoslovacchia dalla finale (contro il Belgio padrone di casa, spinto dall'arbitro in maniera inaccettabile) porta a uno strano girone per l'assegnazione delle medaglie d'argento e di bronzo in cui vengono ripescate le eliminate ai quarti come l'Italia. Disfatte le valigie già pronte per il ritorno, gli italiani battono la Norvegia e si arrendono alla Spagna di Zamora. Nessuna medaglia, alla fine, ma una figura senza dubbio decente. Ci sarebbe da esultare, ma la FIGC rimescola di nuovo la commissione tecnica rimettendoci dentro Vittorio Pozzo. Ovviamente il nuovo assetto durerà due partite, per cambiare in maniera incomprensibile in base al risultato più recente. E' una fase storica in cui la Nazionale è subordinata ai club, i cui dirigenti del resto sono quasi sempre in qualche modo inseriti nella FIGC: le sue vittorie fanno piacere al cosiddetto 'movimento', le sue sconfitte non turbano più di tanto chi ha in testa il modello professionistico inglese e vorrebbe riproporlo in Italia. Quello che è certo è che una federazione debole non potrà mai dare una linea coerente alla Nazionale, per fortuna ogni 4 anni ci sono i Giochi Olimpici che costringono a fare le cose seriamente.

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