Non so dove stavate voi il 20 aprile 1999. Io lo ricordo perfettamente. Stadio Dall’Ara di Bologna, poche centinaia di metri da casa mia. Lo rammento in modo chiaro perché fu una sera a suo modo indimenticabile. Nel ritorno della semifinale contro l’Olympique Marsiglia, i rossoblù di Mazzone subirono il pareggio a tre minuti dalla fine, con un rigore trasformato da Blanc, scendendo dall’aereo che li avrebbe condotti a Mosca per la finale contro il Parma.
Avete capito bene. Nel 1999 si sarebbero dovute affrontare, in terra di Russia, Bologna e Parma. Lo sottolineo perché quella fu anche l’ultima volta in cui una squadra italiana arrivò in fondo alla seconda coppa d’Europa e che la vinse, visto che la squadra di Malesani vendicò il Bologna e si impose sui francesi. Da allora sono passati 12 anni, un tempo infinito per il pallone, ma nessuna squadra tricolore è più arrivata in finale.
Ovvio che quel ricordo sopraggiunga proprio oggi, dove l’uscita del Napoli contro il Villarreal ha sancito l’ennesimo flop italiano nell’Europa League. Da quando si chiama così, noi non esistiamo più. E la vecchia Coppa Uefa è diventato territorio di caccia straniero. Se non sbaglio, e cito a memoria senza guardare gli almanacchi, l’unica semifinale del decennio l’abbiamo ottenuta con la Fiorentina di Prandelli. Prima e dopo niente, al massimo un sedicesimo o un ottavo.
E dire che la Coppa Uefa era proprio casa nostra. L’anno prima del Parma, la finale era stata tutta tricolore tra Inter e Lazio e solo tre anni prima era toccato a Parma-Juventus, per non risalire alla finale del 1990 tra Juventus e Fiorentina. Nel mezzo erano arrivate in fondo l’Inter (una vinta e una persa), la Juve di Baggio nel 1993 (vincente), il Torino 1992 (sconfitto). Insomma, una striscia incredibile, aperta nel 1988 dal successo del Napoli di Maradona sullo Stoccarda.
Ecco: dal Napoli 1988 al Napoli 2001. A voi trarre le conclusioni.