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Napoli e Brescia, non Serbia

Il Gip ha scarcerato gli otto ultras che domenica prima della partita al San Paolo hanno terrorizzato una città, ma questi personaggi sono già in libertà con solo l'obbligo di dimora nel comune di residenza. Non un grande segnale di presenza dello Stato...

Redazione

10 marzo 2011

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Dopo avere mostrato i muscoli e la mascella dura nei confronti della 'Bestia' (così alcune delle bestie che fanno i titoli dei quotidiani lo hanno definito) Ivan e dei suoi compari serbi, la giustizia italiana è tornata alla simpatica normalità rimettendo in circolazione gli otto ultras che domenica scorsa erano stati arrestati dalla Digos di Napoli per gli scontri prima di Napoli-Brescia iniziati in via Terraccina e proseguiti anche altrove. Otto persone, fra ultras napoletani e bresciani (un napoletano e sette bresciani, per la precisione), che insieme a tante altre non identificate si sono distinte per lancio di sassi e bottiglie, minacce a conducenti di autobus. Il Gip del Tribunale di Napoli ha convalidato gli otto arresti e ha disposto la scarcerazione degli arrestati, per i quali c'è solo l'obbligo di dimora nel comune di residenza. A meno che qualcuno di loro non avesse prenotato per le Maldive e che quindi abbia perso la caparra versata all'agenzia di viaggi, non ci sembra un grande segnale di forza da parte dello Stato e meno che mai un qualcosa di simile alla funzione dissuasiva della pena. E' un problema culturale, vi dirà il solito radio-onorevole. Le mamme italiane ringraziano, i loro ragazzi tornano a casa. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

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