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Si confonde la futura linea di finanziamento operativa assicurata dal venditore Unicredit ai compratori con un´operazione di leverage (l´acquisto a debito, da caricare sui bilanci di ciò che si acquista) che non c´è stata.Si arriccia il naso sulla consistenza patrimoniale degli acquirenti americani che hanno evidentemente la colpa, nel Paese del capitalismo senza capitali, di aver tirato fuori una settantina di milioni di euro di tasca propria tra acquisto del 67 per cento delle azioni e immediato aumento di capitale per far fronte a perdite di 36 milioni di euro. (...)
Dunque? Se si ha la pazienza di leggere le centinaia di pagine e allegati del "Legal due diligence report" redatto dall´advisor dei venditori di "As Roma" il 23 novembre del 2010, si comprendono le ragioni di una trattativa lunga e complicata. (...) Conviene insomma sapere, tanto per dirne una, che su "As Roma" grava un contenzioso giudiziario (tra cause intentate, ingiunzioni di pagamento, azioni annunciate) tra i 50 e i 60 milioni di euro, più o meno l´importo di una buona campagna acquisti. Che tra chi bussa ancora a quattrini ai cancelli di Trigoria si avvistano ex giocatori come Gabriel Batistuta (chiede 9 milioni), Gustavo Bartelt (9 milioni anche lui), Ivan Helguera (un tribunale di Albacete, Spagna, gli ha già riconosciuto un indennizzo di 185 mila euro), Mauro Esposito (475 mila euro), Sebastiano Siviglia (pretende la differenza di salario che ancora deve ricevere a distanza di dieci anni).
Ma conviene anche sapere che la lista di chi non è stato mai pagato o, se lo è stato, solo in parte, è lunga come la fila ai tornelli della Curva Sud. Un´umanità varia di cui la due diligence dà conto solo «per le cause di valore superiore ai 100 mila euro» - e in cui capita di trovare un fior di professionista come l´avvocato Filippo Lubrano, già presidente del Consiglio dell´Ordine degli avvocati di Roma ed ex componente del cda della società, in causa, a Milano, per 2,5 milioni di euro. O l´ex medico sociale e oggi consigliere regionale Mario Brozzi (che chiede al giudice del lavoro che il suo vecchio contratto a tempo determinato sia trasformato in impiego a tempo pieno).E, ancora, la società di marketing "Dls" (2 milioni e mezzo), la casa di cura "Villa Stuart", dove i calciatori della Roma, evidentemente si sono curati "a uffa", come si direbbe da queste parti, visto che le fatture non saldate sfiorano 1 milione e 300 mila euro. (...) «I Sensi sono stati una famiglia generosa», si sente ripetere. Andrebbe aggiunto, con i soldi di una banca, "Unicredit", e con il piglio di quei padri che ipotecano la casa per comprarsi la macchina. I numeri, del resto, danno ragione all´adagio, se si pensa che a Bruno Conti (stipendio lordo annuo di 500 mila euro), l´As Roma, che fatica a pagare gli stipendi, concede un prestito in scadenza nel 2012 di oltre 200 mila euro (a oggi restituito per la metà).Che a Trigoria sono 7 le auto a disposizione della dirigenza, che nessuno ha mai trovato il tempo neppure di occuparsi dei contratti da 15 mila euro al mese dei giardinieri dei campi di allenamento, scaduti e apparentemente tacitamente rinnovati.Cari americani, benvenuti al Colosseo.
Fonte: articolo di Carlo Bonini per Repubblica, la versione completa è pubblicata su Repubblica.it