Se l'organizzazione è nostra lo è perché la FIFA (o il CIO, o qualsiasi federazione) ha premiato il mitologico 'sistema paese' e le nostre vaghissime 'eccellenze' (di solito un pecorino uguale a Goteborg come a Sassari), se è degli altri è stato per una questione di mazzette e/o di escort. Lo schema stizzito delle reazioni dei paesi delusi, vale per ogni sport, non cambia. Ma nel caso dell'Inghilterra per il Mondiale 2018 c'è qualcosa in più...Prima di tutto nomi e cognomi: David Triesman, ex presidente della federazione inglese, ha infatti accusato quattro componenti dell'Esecutivo di avergli personalmente chiesto soldi per sostenere la candidatura inglese. Non mezze figure, ma gente come Jack Warner (da sempre l'uomo chiave nella cialtronissima CONCACAF dai mille staterelli, tutti votanti di peso pari a Germania o Italia) e Ricardo Teixeira (ex genero di Havelange e anche lui sulla strada dell'eternità).
In tutto questo ci ha colpito il fatto che Blatter non abbia reagito nei confronti delle istituzioni sportive inglesi, ma si sia rivolto al governo britannico per chiedere conto degli scoop del Sunday Times. Dopo avere portato al congelamento di due membri dell'esecutivo, filmati mentre chiedevano soldi contro voti, l'ultimo suo colpo ha riguardato Qatar 2022, che secondo il giornale avrebbe corrotto altri due votanti: l'ivoriano Anouka e un altro potente vero, il camerunense Issa Hayatou che è in pista fin dai tempi della famosa inchiesta di Beha e Chiodi sul Mundial 1982. Evidentemente Blatter è abituato ad avere a che fare con dittatori, più o meno mascherati da presidenti regolarmente eletti, quindi per lui dire Inghilterra è la stessa cosa che dire giornali inglesi.
Siamo solo all'inizio di una lunga battaglia, che difficilmente cambierà l'assegnazione delle edizioni 2018 e 2022, ma che potrebbe mettere la pietra tombale sul calcio delle nazionali. Perdendo la sua superiorità etica (sintesi brutale: qui si gioca per la maglia, non per soldi) nei confronti del calcio dei grandi club europei, viene meno anche la ragione per far dipendere le sorti dei paesi trainanti dal voto del Togo o dalla furbizia della Colombia. Potrebbe non essere fantacalcio quella FIFA 'euro-sudamericana' vagheggiata da Stanley Rous.
Intanto, più concretamente, prosegue la campagna elettorale del presidente della FIFA per il suo quarto mandato (si vota l'1 giugno a Zurigo). Blatter ha infatti ottenuto l'appoggio delle federazione oceanica, dopo avere ottenuto quello di Platini e del Sudamerica. Non scommetteremmo (è proprio il caso di dirlo, dopo i 20 milioni donati dalla FIFA all'Interpol per 'consulenza' nella lotta contro le partite truccate) sul rivale Bin Hammam, ma nemmeno sul futuro di questo carrozzone. Sullo sfondo, l'ipotesi clamorosa anche se utile solo a spaventare qualcuno, di un Mondiale di scorta da organizzare contro quello, facile battuta, di escort.
Stefano Olivari