Scudetto 2006, è giusto o no toglierlo all’Inter? E se sì, andrebbe ridato alla Juventus? Queste le domande che vorremmo sottoporvi, chiedendovi di anticipare il giudizio che dovrà esprimere la Federcalcio nel giro di qualche settimana (si spera!). È stato il motivo del contendere e dello scontro di questi cinque anni tra tifosi bianconeri e nerazzurri. Come sempre, ricordiamo i fatti: negli ultimi mesi del campionato 2005-06 scoppiò lo scandalo Calciopoli. Emersero i primi dettagli, le prime intercettazioni. Moggi dette le dimissioni. La Juventus si frantumò. Ci fu un processo sportivo. Emerse che il campionato precedente (2004 – 05) era stato falsato. Furono inflitte pesanti penalizzazioni alle squadre implicate nello scandalo. Il Commissario straordinario della Figc Guido Rossi decise di sanzionare le società coinvolte stravolgendo la classifica finale della stagione appena conclusa. La Juventus fu retrocessa all’ultimo posto, alla Fiorentina, al Milan e alla Lazio furono tolti 30 punti. L’Inter balzò in testa e le fu assegnato il Campionato. Il 14° della sua storia. Facchetti lo definì “Scudetto della correttezza”. Tutti gli altri “scudetto di cartone”. Il 10 Maggio scorso la Juventus ha chiesto ufficialmente la revoca di quel titolo. “Con un esposto nel quale si fa esplicito riferimento alle novità emerse nel procedimento penale in corso presso il Tribunale di Napoli che rivelerebbero - sostiene la società - l'esistenza di una fitta rete di contatti tra esponenti della società beneficiata dell'assegnazione a tavolino dello scudetto 2005-2006 (L’Inter) e tesserati del settore arbitrale. Tali contatti rappresentano, secondo i criteri adottati dalla Procura Federale nel giudizio a carico della Juventus, la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall'articolo 1 del Codice di Giustizia sportiva. È convinzione della Juventus, pertanto, - conclude la nota - che venga meno il presupposto della decisione assunta dal commissario straordinario della Federcalcio nel 2006: l'inesistenza cioè di comportamenti poco limpidi addebitabili alla squadra che risultò prima classificata dopo la penalizzazione delle altre.” In parole povere secondo la Juve quello scudetto della “correttezza”, in virtù delle nuove intercettazioni emerse, non può più essere considerato tale. L’Inter ha sempre dichiarato di essere tranquilla. La Federcalcio ha promesso di dare una risposta definitiva entro il mese di giugno. Dunque ci saremmo. Se la Juventus dovesse vincere la battaglia, sarebbe smentita clamorosamente la sentenza di 2° grado della Corte Federale datata 26 Luglio 2006 e con essa tutte le decisioni prese in ambito sportivo riguardo alla vicenda Calciopoli. La questione non è irrisolvibile. Se sarà dimostrato, con i nuovi elementi a disposizione della Figc, che anche i dirigenti dell’Inter commisero illecito sportivo allora quello scudetto sarà tolto ai nerazzurri e - molto probabilmente – non sarà assegnato a nessuno. Vedremo, aspettano tutti con ansia la decisione di Palazzi. Un altro capitolo di una diatriba infinita. Noi proviamo ad abbozzare qualche ragione pro e contro.
Scudetto all’Inter, perché si?
1 – Non sono state provate irregolarità commesse dai dirigenti nerazzurri durante la stagione 2004-05.
2 – L’Inter è stata una «vittima di Calciopoli», più che una sua protagonista. Questo ha detto la giustizia sportiva. Per questo stesso motivo Moratti tiene in modo particolare al tricolore 2006, definito della “correttezza”.
3- Nuove intercettazioni. Non fu Giacinto Facchetti a pronunciare il nome di Collina durante la conversazione telefonica del 26 novembre 2004 con l'allora designatore arbitrale Paolo Bergamo. Si tratta di quella che la difesa di Moggi aveva definito "la madre di tutte le intercettazioni", sostenendo che la frase "metti dentro Collina" era da attribuire a Facchetti. Il perito ha accertato che il nome dell'arbitro è pronunciato dal designatore Bergamo.
Scudetto all’Inter, perché no?
1- I nerazzurri quell’anno hanno chiuso al terzo posto in classifica. A -15 dalla Juventus.
2- La Juventus nel 2006 ha trionfato al termine di un campionato regolare. Infatti gli illeciti dei suoi dirigenti sono stati commessi nelle stagione precedente.
3- Nuove intercettazioni. Guido Rossi, certificò che non ricorrevano “motivi per l’adozione di provvedimenti di non assegnazione del titolo“, ma un’eventuale condanna dei nerazzurri per violazione dell’Art. 1 (i Principi di lealtà sportiva, correttezza e probità) andrebbe naturalmente a stravolgere il tutto e di conseguenza sarebbe giusto togliere il titolo al club di Moratti.
Francesco Aquino