Milan
Con 82 punti, Milano torna RossoNera. Prende la testa della classifica all’11esima giornata e vince meritatamente lo scudetto. Miglior difesa, maggior numero di vittorie e minor numero di sconfitte (solo 4 ). Buona la prima per Mister Allegri. Ripetersi è difficile ma mai dire mai.
ABBIATI 8- Certamente a 33 anni e dopo decine di campionati ad alto livello in serie A, non stupisce più; eppure Christian disputa la sua migliore stagione della carriera, chiudendo a chiave la propria porta e infondendo una tranquillità senza eguali in questo campionato.
ABATE 7- La stagione della consacrazione per il biondino turbo express sulla fascia. Finora in carriera gli era mancata la continuità ma anche un ruolo ben definito. Allegri dopo il rodaggio nel girone d’andata, lo lancia definitivamente sull’out destro difensivo, ricavandone grandi soddisfazioni. Non sarà e non diventerà mai un Cafù ma ha messo in mostra doti di grinta, personalità e carattere.
THIAGO SILVA 9- Dopo l’ottimo approccio con il calcio italiano, avvenuto l’anno scorso, il brasiliano si può ora fregiare del titolo di campione d’Italia e di miglior difensore centrale di tutto il campionato. Tecnico, velocissimo, tempista, attento, invalicabile, leader. Ha tutte le qualità per segnare un’epoca, anche nella sua Nazionale. Talvolta schierato da playmaker davanti alla difesa, dimostra di cavarsela anche in quel ruolo, fermo restando che è un’eresia toglierlo dalla terza linea. Ha formato con il “vecchio” Nesta la coppia difensiva più assortita della serie A.
NESTA 7,5- Se sta bene, è ancora insuperabile. Vuole continuare un’altra stagione e il calcio italiano certamente ne guadagna. Difensori così completi ne nascono davvero pochissimi.
ZAMBROTTA 6,5- Non al meglio e questo lo si sapeva. Gioca con il freno a mano tirato, vittima di acciacchi vari e infortuni in serie. Tuttavia Allegri nei momenti cruciali della stagione non esita a ributtarlo nella mischia, ottenendo quell’equilibrio assai auspicato e necessario, vista la concomitante presenza di molti giocatori offensivi nello scacchiere rossonero.
VAN BOMMEL 8- Determinante il suo acquisto a gennaio. Sicuramente abbassa il livello tecnico della mediana, se paragonato ai vari Seedorf, Pirlo o Ambrosiani, ma un centrocampista così prezioso a livello tattico, così carismatico e vincente non poteva proprio fallire in Italia. Altro che bollito, ha di fatto tolto il posto a Pirlo.
GATTUSO 7,5- Altro resuscitato della cura Allegri, il mastino calabrese che non era mai stato in buoni rapporti con il precedente tecnico Leonardo, torna a sentirsi leader in mezzo al campo. Insostituibile, capitano o non capitano, è un esempio per tutti. Segna pure qualche golletto, tra l’incredulità di certi compagni!
AMBROSINI 6,5- Meno brillante dei compagni di reparto storici, ma sempre positivo ed efficace. Ormai una bandiera, una delle tante del Milan. E anche questo è uno dei segreti dei tanti successi degli ultimi anni.
SEEDORF 7,5- Parte un po’ in sordina, ma a suon di prestazioni sontuose, conquista Allegri, convincendolo di non essere un giocatore in declino. A suo agio in tutte le zone del campo, pupillo del Presidente Berlusconi, inseguito da molte squadra, si è meritato alla grande la riconferma.
IBRAHIMOVIC 8- Che dire di un giocatore che vince da anni scudetti in serie a tutte le latitudini e per giunta con squadre diverse? Che è un fenomeno! Resta il mistero legato alle competizioni internazionali e qualche problema caratteriale evidenziato negli ultimi due mesi quando era più squalificato che altro. Ma tanto la sua parte l’aveva già fatta in abbondanza. Imprescindibile.
PATO 7,5- Piccole incomprensioni con i colleghi attaccanti, specie con quel simpaticone dello svedese Ibra, ma ben riscattate dai numeri, sempre più copiosi per un giocatore ancora molto giovane e con evidenti margini di miglioramento. Segna gol bellissimi, in velocità è imprendibile, talora è egoista e si prende i cazziatoni dal mister ma poi si fa sempre perdonare. È riuscito persino a superare una fase delicata a livello personale (il divorzio dalla giovanissima moglie) mettendosi addirittura con Lady Barbara B.
ROBINHO 8- Tratteggiato con superficialità come un giocoliere e poco più, come fosse soltanto bello da vedere, dopo le ultime delusioni al City, smentisce gli scettici, sciorinando azioni brasileire, gol a grappoli, intesa perfetta con Ibra, splendide volate verso la porta e impegno massimo. Al suo esordio in serie A si dimostra un attaccante con i fiocchi.
CASSANO 6,5- Arrivato a gennaio, sfrutta la sua ultima prova d’appello al Grande Calcio. Infatti mette il suo sigillo sullo scudetto, a suon di assist vincente ed entra nelle grazie e nelle simpatie dello zoccolo duro della squadra. Però resta una (pur sempre nobile) riserva, poco incisivo se schierato dall’inizio in partite importanti.
PIRLO 6- Ultimo atto milanista per il miglior regista italiano degli ultimi 20 anni. Frenato da grossi guai muscolari, non si è ristabilito in tempo per partecipare da protagonista alla festa scudetto. Lo aspetta una nuova stimolante esperienza con la rivale Juventus.
BOATENG 7- Il ghanese-tedesco stupisce per la sua grande adattabilità ad un campionato rigido a livello tattico come quello italiano. Infatti una delle incognite che lo riguardavano era proprio la sua propensione a non avere un ruolo fisso, a danzare nella linea mediana. Riesce a farlo benissimo anche nel Milan, prima da incursore, poi da trequartista sui generis. Allegri lo investe di molta responsabilità e lui risponde sempre “presente”. Uno dei segreti di questo Milan.
YEPES 6.5- Dopo le ottime stagioni in Francia e al Chievo, il capitano della nazionale colombiana si dimostra più che dignitoso al cospetto di una grande squadra, sino a diventare prima riserva della super coppia difensiva Thiago Silva – Nesta. Grinta in quantità industriali, senso della posizione, personalità, tutte doti che ne certificano con merito la sua presenza in campo.
ANTONINI 6- Rispetto all’anno scorso, quando riuscì ad imporsi come terzino sinistro nella squadra che l’aveva lanciato nelle giovanili, regredisce di qualche posizione nella scala di gradimento del mister. Con Leonardo l’intesa era buonissima, con Allegri probabilmente non sente la stessa totale fiducia e un po’ ne risente. Tuttavia quando gioca fa il suo.
FLAMINI 7- La sua miglior stagione italiana, grazie ad una maggior maturità e a un inserimento ormai completato. Come quando faceva faville nell’Arsenal, giostra un po’ in ogni ruolo della mediana e si inserisce spesso e volentieri in area, piazzando colpi importanti. Una sicurezza, un giocatore su cui scommettere ad occhi chiusi.
ODDO 6,5- E’ vero, gioca poco ma quando è schierato in campo, offre tutto se stesso e si dimostra tutt’altro che un giocatore in attesa della pensione. Anzi, il suo impegno in campo viaggia di pari passo con l’incarico nell’Associazione Calciatori, di cui da tempo è uno dei più importanti portavoce.
BONERA 6- Prezioso rincalzo, jolly difensivo, più a suo agio in mezzo, raramente offre guizzi da campione o eccelle in qualcosa. Ma fa della sua normalità e della sua regolarità una virtù preziosa. Allegri con lui può dormire sonni tranquilli.
EMANUELSON 6- Gioca pochino per trarne un giudizio definitivo; ha la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto (e nella squadra giusta). Allegri lo vede come jolly di fascia sinistra, ma rispetto a come giocava nell’Ajax (principalmente da terzino), lo ritiene più utile da metà campo in su.
INZAGHI 6- il voto al coraggio, alla determinazione, all’abnegazione, al fatto che abbia ancora tanta voglia di sfide con sé stesso, tanta fame di gol. Grazie a tutto questo, riuscirà a tornare protagonista, nonostante la sua asticella d’età si stia avvicinando ai 40.
PAPASTATOPOULOS 5,5- In una stagione trionfale per quasi tutti i protagonisti, ci sta che qualche interprete non giochi al meglio. Qui succede al difensore greco ex Genoa che, partito quasi titolare (e godendo della fiducia del mister) incappa in una serie di prestazioni giudicate non all’altezza di una grande squadra e mestamente scivola nelle retrovie della graduatoria dei difensori a disposizioni. Poco convincente da centrale difensivo, gli spazi paiono assai chiusi anche sulle fasce, complice la grande concorrenza.
AMELIA sv- Ottimo secondo portiere, incappa suo malgrado nella stagione monstre dell’amico Abbiati. Avrà modo di dimostrare il suo valore in futuro, dopo che in gioventù qualcuno lo aveva paragonato (tanto per cambiare a Gigi Buffon).
MERKEL e STRASSER 6,5- Giovani rampanti, fanno una gran bella figura ogni volta che il mister li chiama in causa. Forse più bravo tecnicamente il primo, duttile a centrocampo e potenziale trequartista ma anche l’africano si rivela assai prezioso, buono sul piano tattico e decisivo in uno dei momenti clou della stagione, quando imbeccato da un assist al bacio di Fantantonio Cassano, segna un gol importantissimo con la freddezza di un consumato bomber.
JANKULOSVKI sv- Dignitoso, segna il passo d’addio al Milan, giocando col contagocce ma facendosi trovare pronto e dimostrandosi un grande protagonista. Dopo alcune buone stagioni, sembra proprio al capolinea della sua esperienza italiana.
LEGROTTAGLIE sv- Ha coronato a 35 anni il suo sogno di vestire la maglia per cui tifava da bambino ma un grave infortunio lo ha messo presto fuori dai giochi.
Di Gianni Gardon