Christian Vieri alla veneranda età di 38 anni, e con un’assenza ragguardevole dai campi di gioco, potrebbe presto rimettere ai piedi le scarpette con i tacchi, per giocare nella sua squadra del cuore,il Prato, che parteciperà al campionato di prima divisione Lega Pro. Ma che tipo di valenza può avere un’operazione del genere? Da un punto di vista meramente sportivo cosa ancora può dare l’ex Bobo Nazionale alla causa della piccola squadra toscana? Un iniezione di esperienza, i gol necessari a far sognare i tifosi, l’appagamento del desiderio di Christian di poter giocare finalmente accanto al fratello minore Max (anch’egli in una fase discendente della carriera)? Oppure, vedendola con gli occhi a forma di banconote, potrebbe rappresentare un’interessante operazione di marketing per la stessa squadra e per l’intera categoria? Titoli dei giornali, gossip e magari qualche gol d’altronde sarebbero assicurati. Sul valore dell’ex (pardon…) giocatore non si discute ma da anni sta tentennando su cosa fare da “grande” e nel frattempo ha continuato a fare quello che gli riusciva meglio, oltre a segnare caterve di reti: collezionare fidanzate.
Lui che è stato per anni il prototipo del giocatore campione in campo e mediaticamente vendibile grazie alla grande curiosità suscitata dai suoi flirt (o meglio, veri fidanzamenti) con la Canalis e Melissa Satta, ora sembra che esca con Nicole Minetti, divenuta celeberrima oltre che per la bellezza e l’attività di parlamentare anche per il suo coinvolgimento nel cosiddetto Ruby Gate.
Con queste premesse, e con uno stato di forma assai precario, quanto potrà essere davvero utile al campionato del Prato? Io, essendo un romantico del pallone, propenderei per la scelta di cuore del vecchio bomber di razza che sposa la squadra in cui ha tirato i primi calci, spronato dal nonno. Viva i romantici, come dicono i Modà, ma forse la realtà è ben diversa.