Rinascerà il Moro di Venezia? E’ questa la sfida lanciata da alcuni imprenditori veneti in vista della 34esima edizione dell’America’s Cup World Series, l’evento velico che si terrà in bacino San Marco nel maggio 2012 e nell’aprile 2013. Considerato come stanno le cose, l’iniziativa è ancora più importante. Tra i catamarani classe Ac 45 che arriveranno nel capoluogo lagunare non c’è infatti, a oggi, alcuna barca “battente bandiera tricolore”. Dopo la rinuncia di Mascalzone latino e della celebre Luna Rossa di Patrizio Bertelli, potente patron di Prada (causa mancanza di sponsor), lo scorso luglio c’è stata pure l’inattesa bocciatura della Venezia Challenge perché, secondo il comitato organizzatore, non sarebbe stata in possesso dei requisiti minimi per la partecipazione.
C’è da dire poi che nella città dei Dogi sono in molti, ancora oggi, a ricordare con gli occhi lustri l’eccellente lavoro svolto dai cantieri navali Tencara di Porto Marghera, da dove negli anni sono usciti il Moro, l’imbarcazione voluta da Raul Gardini, e, più tardi, proprio il Mascalzone Latino. Per questo , dopo che il sindaco veneziano Giorgio Orsoni è riuscito a soffiare l’evento al primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, ora la palla, o meglio, la vela, passa agli imprenditori veneti, già chiamati a raccolta pochi giorni fa dal presidente della Provincia di Venezia, la leghista Francesca Zaccariotto. “Questa volta è giusto riconoscere a Orsoni il merito di aver fatto un ottimo lavoro. Adesso però è il turno delle imprese perché non si possono chiedere sforzi solamente all’amministrazione pubblica”.
E così, si sono aperte le danze. A rispondere per prima all’appello è stata l’azienda trevigiana Nice, leader nel settore dell’automazione per la casa. La Nice, presieduta da Lauro Buoro, ha dalla sua una barca e un equipaggio allenato e molto preparato, guidato dal pluripremiato skipper veneziano Alberto Barovier, già nei team di Luna Rossa, di Mascalzone Latino e del campione del mondo Bmw Oracle Racing. Per questo Buoro ha esteso ad altri imprenditori veneti e lombardi l’invito a far parte di una cordata per dare vita a una barca tutta italiana (e, per giunta, molto veneta). Il sindaco Orsoni vorrebbe che Bertelli arrivasse in laguna “con una bella barca” ma, soprattutto, vorrebbe ripartire dal mai dimenticato Moro di Venezia. E in questo sogno dai mille riflessi dell’acqua, il primo cittadino non è da solo. Anche a Ravenna, infatti, c’è chi si sta muovendo nel tentativo di realizzarlo. “La famiglia Gardini – scrive il Corriere del Veneto – avrebbe ricevuto una proposta da qualche imprenditore interessato a far rinascere il Moro di Venezia che porta ancora il guidone della città lagunare”.
Vedremo che cosa succederà. In tempi di pesante crisi, infatti, anche i sogni si frantumano in fretta. Quel che è certo è che nei giorni scorsi Patrizio Bertelli avrebbe parlato con gli organizzatori dell’America’s Cup e riavviato alcune trattative lasciate in sospeso dopo l’abbandono di Luna Rossa. “E non è escluso – riporta ancora il Corriere del Veneto – che Bertelli voglia trattare proprio con la famiglia Gardini per prendere a sorpresa il timone del Moro di Venezia”. E quanto ai tempi? La sfida sulla laguna inizierà nella primavera dell’anno prossimo e il lavoro da fare è tanto. Però i segnali che stanno arrivando sembrano essere particolarmente incoraggianti. Il comitato organizzatore dell’America’s Cup ha lasciato infatti intendere che il regolamento delle eliminatorie può cambiare anche all’ultimo momento per consentire a una nuova imbarcazione di competere con i nove equipaggi attualmente in gara. E a confermarlo, stavolta con parole chiare, è uno che di competizioni velistiche se ne intende. “Con il cambiamento della formula di calcolo dei punteggi, c’è tempo fino a novembre per mettere in acqua una barca italiana”, ha confermato l’ex velista Alberto Sonino, delegato del sindaco di Venezia per l’America’s Cup. I tempi sono molto stretti ma, è il suo auspicio, “non è una missione impossibile”. L’America’s Cup, partita lo scorso agosto da Cascais, in Portogallo, fino al 18 settembre è a Playmouth, in Inghilterra.
Fonte: articolo di Monica Zornetta per il Fatto Quotidiano