Il giorno successivo al botta e risposta tra Gianni Petrucci, presidente del Coni, e Andrea Agnelli, presidente della Juve, è molto interessante scorrere la rassegna stampa che ne esce fuori. Giusto per capire i poteri forti dell’Italia. Per tutti i quotidiani sportivi, la notizia è la creazione di un tavolo futuro in cui dirimere le vicende dello scudetto 2006 e del risarcimento chiesto dalla Juve. Ma qui finiscono le analogie.
Sulle presenze al tavolo le ipotesi divergono. Date per scontate quelle di Petrucci - padrone di casa - e di Agnelli e Moratti (che ha già risposto sì ieri sera), secondo Tuttosport si aggiungerebbero l’ininfluente Giancarlo Abete (presidente della Federcalcio), Maurizio Beretta (numero due della Lega, perché l’uno è Lotito) e il neoministro Gnudi, forse perché invitato proprio da Agnelli nella conferenza stampa di ieri.
Ma la Gazzetta dello Sport non la pensa così. Il ministro Gnudi non c’è più, in compenso ci sono Pagnozzi (segretario generale del Coni), ma soprattutto Adriano Galliani e Diego Della Valle. Curiosa la presenza di quest’ultimo, appena condannato per frode sportiva a Napoli. La motivazione starebbe nel fatto di essere stato il primo a lanciare l’idea di un tavolo del calcio, ma viene da pensare che il suo ruolo di socio influentissimo di Rcs conti di più. Addirittura incomprensibile Galliani. Motivazione ufficiale: perché il Milan ha fatto la storia del calcio italiano. Ma allora perché non il Napoli, la Roma, la Lazio, che a loro modo hanno partecipato a scriverla? Vorrei dire persino il Genoa, il Bologna, il Torino, la Pro Vercelli, che qualcosa hanno vinto anche loro. Vai a capire.