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Sprofondo rosso Ferrari

Redazione

29 novembre 2011

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È finita com'era cominciata, questa stagione amarissima per la Ferrari. Una Red Bull che vince dominando (Vettel a Melbourne e poi altre nove volte, il compagno Webber a Interlagos grazie a un generoso gioco di squadra) e lo sconsolato Alonso ai piedi del podio, dopo una coraggiosa inutile difesa. Lotta impari. Era terzo, appena ha montato le gomme medie ha visto sfilargli davanti Button che pareva un missile, il solito copione di ogni Gran Premio. Non basta correre da fenomeno, come ha fatto Fernando anche in Brasile, specialmente all'inizio quando «aveva la macchina» ed era stato lui a passare di slancio l'inglesino. Una sola volta, nell'arco di otto mesi, la Ferrari si è dimostrata vincente come il suo campione: a Silverstone, 10 luglio. Sembrava l'inizio della riscossa, si è rivelata un'illusione, un'impennata senza seguito. Con la Red Bull non c'è stata mai partita e anche la McLaren da metà stagione è cresciuta, rivelandosi più competitiva delle Rosse. Il problema ora è voltare rapidamente pagina, a Maranello lo sanno perfettamente e da tempo lavorano allo sviluppo della prossima monoposto, per non ripresentarsi il 18 marzo in Australia con un gap penalizzante. Montezemolo ha assegnato un 5 politico in pagella al suo team, chi lo conosce sa che ha dovuto violentarsi per non mettere in piazza una delusione ben maggiore. Ma dietro le quinte il presidente si è fatto sentire, avviando una rivoluzione (di metodo più che di uomini) finalizzata al Grande Riscatto. Vietato fallire. Si riparte da zero, l'anno prossimo cambierà molto. Nuovi motori (6 cilindri turbo 1.6 anziché V8 2.4), nuove gomme («faremo Pirelli più veloci e costringeranno tutti ad almeno 3 pitstop», ha anticipato Tronchetti Provera), nuovi regolamenti in parte ancora misteriosi che verranno ratificati dal consiglio mondiale il 7-8 dicembre in India. Si ipotizzano perfino penalizzazioni in classifica per chi sfora dai costi, una sorta di salary cap della Formula 1. Primo obiettivo della Ferrari è recuperare quell'equilibrio dinamico in ogni condizione, gomme medie comprese, che si è rivelato problema vitale e insolubile quest'anno. La nuova macchina sta nascendo in simbiosi con gli pneumatici, con un'attenzione maniacale all'aerodinamica e con soluzioni tecniche in parte già collaudate in gara, ad esempio inediti scarichi che ne ottimizzano i flussi di carico. I motori non preoccupano, per tradizione sono un must del Cavallino. La chiave del futuro è tuttavia l'intero «pacchetto» macchina-aerodinamica-gomme: questo il puzzle che la Ferrari non può più sbagliare. Sotto il profilo psicologico, non sarà facile recuperare il miglior Massa, dopo un'intera stagione senza nemmeno un podio. Lui dovrà metterci del suo. Articolo di Piero Bianco pubblicato su La Stampa

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