Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

ormai se VECCHIO!… Tanti Auguri, amico d’infanzia!

Redazione

4 gennaio 2012

  • Link copiato

Resisti alla crisi e cento ancora di questi anni... Il Guerin Sportivo compie 100 anni, che dire? Ho cominciato a leggerlo a 7-8 anni e ricordo che mio padre, che lo compra da 30, mi raccomandava di stare attento a non rovinare le pagine quando lo sfogliavo. Ora ho 26 anni e posso dire che tutto quello che so sul calcio lo devo a mio padre e al Guerin Sportivo, di cui posseggo un grande archivio di copertine, articoli e vecchi numeri che ogni tanto vado a riguardarmi. Sopratutto, rileggere vecchi inserti, film del campionato e libri del Guerin offre la possibilità di conoscere eventi e protagonisti passati in maniera così dettagliata da far sembrare di averli vissuti veramente. Resisti alla crisi e cento ancora di questi anni. Michele Gatto Caro vecchio Guerino! Per fare gli auguri al Guerino vorrei ripartire dalla lettera che scrissi due anni fa alla posta del giornale al momento del cambio di periodicità. Era già qualche anno che non scrivevo al Guerino. L’ultima lettera all’allora direttore Aloi mi pare la scrissi nel 2004. La prima invece fu sicuramente nel 1998 ad Italo Cucci, ancora alla vecchia maniera con busta e francobollo. A Castagnoli scrissi la mia prima email alla quale, con mia grande soddisfazione, ebbi risposta sulle pagine del giornale. Come avrete capito, oramai posso essere considerato un lettore della vecchia guardia, uno dei tanti al quale il Guerino è entrato nel sangue. Ho quasi 28 anni e mi ritengo fortunato ad appartenere a questa generazione che, pur vivendo in maniera attiva le continue novità dettate dal progresso tecnologico, ha avuto modo di crescere in un mondo molto diverso da quello attuale. Noi siamo gli ultimi ad aver passato i pomeriggi a giocare a Subbuteo; gli ultimi a ricordarsi di Paolo Valenti e del teatrino di inviati di 90° minuto; e, probabilmente, gli ultimi ad aver coltivato la propria cultura e la propria passione sportiva attraverso le pagine di questa rivista. Anche io sono stato uno dei tanti studenti italiani che un giorno alla settimana andavano a scuola più volentieri: prima il martedì, poi il venerdì, poi il mercoledì ed infine di nuovo il martedì, prima di dirigersi a scuola, la tappa in edicola era obbligatoria. Il mio primo Guerino risale all’estate del ’91, in copertina Boskov e la Samp neo-scudettata. Per un paio di anni lo comprai saltuariamente, poi, con il ritorno di Bartoletti, venni catturato per sempre, grazie anche alla rubrica della Gialappa’s, alle carte con le caricature dei calciatori e, con l’inizio del campionato 1993/94, dall’album di figurine: da allora non ho più perso un numero. Da un anno e mezzo a questa parte, poi, ho deciso di passare all’abbonamento, anche se in questo caso, a dir la verità, più che un atto di fedeltà (tanto l’avrei comprato comunque), nel mio caso si è trattata di una scelta di convenienza economica. Nemmeno a dirlo, continuo a conservarli tutti (ormai sono più di 800); per questo, qualche settimana fa, leggendo la lettera del lettore abruzzese, ho capito cosa potesse provare, sapendo di dover rinunciare alla sua collezione; e per questo, potete capire cosa posso aver provato un paio di numeri fa quando, aprendo il Guerino, mi sono trovato subito di fronte quell’inquietante questionario. […] A distanza di due anni, rispetto a quanto scrissi allora, ho capito due cose: - che il cambio di periodicità era necessario per la sopravvivenza della rivista; - che non importa ogni quanto esca, la cosa fondamentale è che i contenuti e lo spirito critico del vecchio Guerriero siano vivi e presenti in ogni pagina del giornale; e in questo senso il GS mantiene ancora oggi intatte queste caratteristiche. Auguri caro vecchio Guerino! Andrea Moisello Buon compleanno, Guerino: ti auguro altri 100 anni! Citare il "Guerin Sportivo" è sempre una grande gioia: fu grazie ad esso che iniziai ad interessarmi con maggior passione al calcio, grazie alla precisione e alla meticolosità del "nostro" Guerino. La prima copia da me acquistata risale all'estate 1988, per la precisione fu il numero 34 (copertina dedicata all'ex juventino Ian Rush): da quel numero divenni un fedelissimo del "guerriero", che, ai tempi, era una delle poche fonti cui si poteva attingere per avere notizie circa i campionati stranieri (internet e la TV satellitare erano ancora... fantascienza!). Da quel 1988 tanti anni sono passati: ricordo gli speciali relativi ad "Italia 90", le varie iniziative (l'agendina "Guerinetto", "Calcio Italia", il "Guerin Anno"), i vari reportage e i sempre precisi e professionali commenti delle varie illustri "firme" della rivista. Buon compleanno, Guerino: ti auguro altri 100 anni! Giuseppe Livraghi 35 anni di Guerino! È il 1976, primavera; un'influenza come tante, forse appena un po' più brutta delle altre, temperatura alta e stomaco fuori posto. La febbre finalmente se ne va e mio padre fa: finalmente ti alzi, così ti porto a controllo dal medico. Siamo senza appuntamento e dobbiamo attendere; poco male: c'è questa bella rivista patinata e colorata, dal nome scritto in verde che parla di calcio, la mia passione praticamente già da sempre e reca in copertina un Anastasi, ancora juventino, in ginocchio. Succede che la Vecchia Signora, già accreditata dell'ennesimo scudetto, si sta sgretolando e sta per essere rimontata dal Toro, non più scudettato da Superga, ossia da ben 27 anni. Questo giornale è magnifico, penso, ma costa ben 500 lire e chi me le da? Provo a parlarne a mio padre e lui mi fa: va bene, è ben fatto, vediamo, magari ogni tanto te lo porto e magari gli do un'occhiata pure io... Io nel frattempo arrivo al centro della rivista e cosa trovo? Il Film del Campionato, che meraviglia, in tempi di tv in bianco e nero... Solo che quando, qualche tempo dopo, mio padre se ne torna dall'ufficio con un altro Guerino, con in copertina Chinaglia, definito l'Amerikano, io rimango delusissimo, perché il film non c'è! Scopro così che non è una costante, ma una cosa di ogni due/tre numeri! A gennaio '77 mi faccio coraggio, vado da papà e dico: che ne pensi, potrei evitare di leggere il settimanale a fumetti e passare definitivamente al Guerino, anche se costa il doppio? Va bene, fa lui, ma ricordati che io non ti comprerò mai più un giornale a fumetti. Okay, ribatto, preferisco il pallone, mi faccio dare le canoniche cinquecento lire e vado in edicola, a comprare quello che sarà il primo numero di una serie ancora ininterrotta; in copertina c'è Boninsegna, o meglio la sua caricatura, vestita da corsaro; peraltro, da qualche mese è juventino anche lui, essendo stato scambiato nell'estate precedente con Anastasi al suo posto all'Inter! Juve squadra del destino? Può darsi, io ho sempre preferito il mio Napoli! Nel corso di tutti questi anni ho: - attaccato Italo Cucci per essersi permesso di abolire il Film, trasferendolo sul Guerin Mese, che chi c'aveva i soldi per comprarlo era bravo, con Cucci che diede a me ed a tutti i dissidenti una risposta da fuoriclasse quale ancora è: due numeri speciali di Film alla fine del girone d'andata e ritorno 1985/86; - polemizzato con Gianni De Felice, reo di aver scritto che ilNapoli non poteva permettersi di emulare ed insidiare il Milan più di tanto ed io gli dimostrai, dati alla mano, che poi non era del tutto vero; anche se, di lì a poco, Ferlaino fece il botto, segno che forse avevamo ragione in due; - scritto a Marino Bartoletti, perché volevo a tutti i costi una cassetta con la sua voce, come da sua promozione "diciamocele a voce", cassetta che non ebbi mai; - intervistato, insieme a tanti altri Gianfranco Zola, uno dei miei idoli, chiedendogli per che squadra avesse fatto il tifo da piccolo; lui mi rispose con quella dove poi avrebbe terminato la propria luminosa carriera, il Cagliari; - criticato Telepiù, da addetto ai lavori, eh sì perché nel frattempo collaboravo ad una rivistina dell'Agro Aversano, rischiando forse anche la pelle, novello Siani, visto che ero la voce radiofonica e la seconda o terza penna dell'Albanova nel suo primo anno di professionismo ed essendo napoletano ed imparziale, non essendo retribuito non accettavo condizionamenti; ma torniamo a Telepiù, da me attaccata per la saccenza di qualche suo mezzobusto: il direttore di allora, Domenico Morace, quello alla cui elezione avevo esultato ("finalmente un direttore del Sud", da novello Bossi all'incontrario, con quell'energia che solo la gioventù può darti) mi gelò scrivendo "ma scrivete a Telepiù, non a noi!", come non si fossero mai viste lettere di protesta ad altri che non fossero il destinatario, io ed altri preferivamo il "Guerriero", no? Lo dico piano e bonariamente: Morace non mi entusiasmava, è stato l'unico ad abolire i titoli ad effetto, con i giochi di parole, il suo Guerin era un po' piatto, con titoloni tipo (Vialli) "Grande Juve con me e Baggio", oppure dopo l'ennesimo scudetto di Capello, allenatore milanista (e milanista anche lui dal 1976, guarda caso!) "E ora ditemi che non sono bravo"; - indovinato un numero esagerato di aspiranti allenatori da una foto d'epoca di Coverciano, ma se non erro lì ci fu chi mi battè; - lasciato un messaggio in segreteria, senza né capo, né coda, per ricordare Andrea Fortunato, appena scomparso, di circa... una mezz'oretta, salvo ritrovarmelo pubblicato mozzato (e ti credo!), ma di senso compiuto; - consolato, a mezzo Ivan Zazzaroni, un carneade bianconero anni settanta, Roberto Montorsi, capace di buttarsi via per una donna che non lo ricambiava, una storia finemente raccontata da Andrea Aloi, di lì a poco anche lui direttore; - accolto non benissimo il primo... direttore coetaneo Matteo Marani, da me un tantino bistrattato ai suoi esordi (tipo "vuoi la bicicletta? Allora pedala"), anche oltre le mie reali intenzioni; e gli devo chiedere scusa, visto che è stato comunque capace di tenere il giornale ai suoi livelli, nonostante lo schock del passaggio da settimanale a mensile, a causa di un articolo, l'ennesimo, sulle (presunte?) sceneggiate di Alemao, per di più firmato da un mio probabile vecchio aspirante collega, dei tempi del Giornale di Napoli. E chissà quante ne dimentico! Ma soprattutto in tutti questi anni è successo quanto segue. Ho preso la licenza media, il diploma di maturità scientifica, la laurea in economia e commercio, il tesserino di giornalista pubblicista e perfino l'abilitazione a consulente del lavoro, mai utilizzata; ho collaborato ad un numero imprecisato di testate quotidiane, settimanali, mensili, radio e tv, quasi sempre senza vedere il becco di un quattrino, ma con tanta tanta passione (e me lo posso permettere? Di competenza! Dopo tutto mi ero formato con il Guerin!); poi mi sono impiegato, sposato (ma non ho fin qui avuto eredi, che è la mia più grande delusione), ho cambiato più volte città ed abitazione. Sono stato ragazzino, adolescente, giovane, maturo, vado sereno incontro alla cinquantina, convinto di avere ancora molto da dare (e da dire, sfortunatamente per chi mi sta a sentire). Ho vinto da tifoso e da maschera allo stadio due scudetti, una coppa Uefa, una coppa Italia, una supercoppa italiana, due mondiali (ma uno l'ho perso in semifinale proprio nella mia città!), ho perso un europeo al golden gol (e nei tempi regolamentari all'ultima azione), ho visto la Lazio, la Fiorentina, il Torino e per la prima volta il Bologna, il Milan e perfino la Juve giocare in categorie inferiori, per non parlare della mia di squadra e di un playoff promozione in serie B perso con l'Avellino, ma anche i quarti di Champions da giocare nel nuovo anno; ho visto gli scudetti del Verona, della Sampdoria, le coppe europee del Parma, lo strapotere di Juve, Milan e più di recente Inter. Ho collezionato e continuo a farlo almanacchi, album di figurine, inserti del Guerin Sportivo, audio e videocassette che non convertirò mai nei nuovi formati, ma anche dvd, ho raccolto articoli in tematiche, ne avrei tanti da scrivere uno e più libri, ma sfortunatamente non ne troverò mai il tempo e non ci riuscirò mai, praticamente sono un museo del calcio vivente (e sfortunatamente anche itinerante); però in compenso ogni trasloco è un trauma, con mia moglie che della mia "roba" non vuole saperne ed "è maglio che te la porti e sistemi tu" (sì, hai detto niente!); ho sempre odiato chi nel corso di questi anni mi diceva "che perdi tempo a fare? Il calcio è tutto un trucco e voi appassionati siete i tordi che lo foraggiate, è già ed è sempre stato tutto deciso prima!"; il campionato di serie A è passato dalla rigorosa contemporanea allo spezzatino, via posticipi in diretta sul satellite. Sono cambiati tre papi, cinque presidenti della Repubblica, è sparita la Democrazia Cristiana, è caduto il muro di Berlino, si sono dissolte l'Unione Sovietica, la Jugoslavia, perfino la Cecoslovacchia. Hanno eletto il primo presidente americano non bianco, la rivoluzione tecnologica l'ha fatta da padrone, parliamo al telefono dappertutto ed in tutte le posizioni (anche alla guida, benchè non si possa!). La televisione è diventata a colori e poi satellitare, digitale In una parola Ho passato trentaquattro meravigliosi anni (anzi, andiamo per i 35) con il mio amico verde e con la "lancia in resta", a pensarci bene l'amicizia più longeva che abbia avuto! Ed anche il 35% della sua vita e ben di più della mia, mica male però! Auguri Guerin Sportivo, per altri cento insieme! Tuo Alessandro Alessandro Lucaccini - Vicenza CONTINUA...

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi