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Weisz "ritrova" Meazza

Redazione

26 gennaio 2012

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Domani sarò a San Siro, insieme all’Inter e ai rappresentanti del Comune di Milano. La ragione qualcuno forse la conosce già, perché da alcuni giorni compare la notizia sui siti internet e perché ne ha scritto domenica scorsa Gianni Mura nella sua seguitissima rubrica su Repubblica: Sette giorni di cattivi pensieri. È stato finalmente deciso di apporre a Milano una lapide in memoria di Arpad Weisz. A chi non conoscesse ancora la storia, consiglio di navigare un po’ su google. Un post non è lo spazio ideale per condensare una vicenda così complessa, lunga e tragica, che mi ha richiesto quasi tre anni di ricerche in giro per l'Europa e 200 pagine di biografia. Non è casuale che il velo venga tolto il 27 gennaio, giorno della memoria, stesso giorno in cui fu fatta la medesima cosa a Bologna, anno 2009 (nella foto). Sono attesi Moratti, Ranieri e capitan Zanetti. Alla mattina sarò in una scuola milanese a raccontare agli studenti la vita di Weisz, le leggi razziali, l'infamia in cui cadde l'Italia, appuntamento che per me vale non meno dell’incontro nel pomeriggio al Meazza. Anzi. A proposito, curioso che lo stadio porti il nome del ragazzino di 17 anni che Weisz fece debuttare in prima squadra durante la Coppa Volta. I loro nomi si incroceranno di nuovo domani. Mi fa piacere che Milano abbia risposto. È la città in cui Weisz vinse il primo scudetto con l'Inter (1929-30), in cui nacquero i suoi figli Roberto e Clara, in cui fu collaboratore del Calcio Illustrato, nella quale pubblicò un suo celebre manuale sul calcio. Mi pare una piccola, ma significativa riconoscenza verso questo grande e sfortunatissimo allenatore. Ci sarò. Con il fisico e con il cuore. Sentendolo spesso al telefono per la sua rubrica, ho già ringraziato a voce Gianni Mura. Ma lo faccio anche attraverso il sito (che lui non leggerà, temo, restio alle tecnologie). Io ho scritto la storia, ma lui mi ha dato una mano enorme a diffonderla. Se oggi il Bologna si dice disponibile a fare un'amichevole con l'Inter è perché lui ha lanciato per primo l'idea di un torneo Weisz. Merçi.

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