La montagna del calcioscommesse 2012 ha ad oggi prodotto solo un topolino di deferimenti. Un topolino non come quantità, visto che il procuratore federale Palazzi ha chiamato in causa 61 tesserati (52 calciatori) spalmati su 22 società, ma sicuramente come qualità. Insomma, nella lunga estate calda oltre agli improbabili colpi di mercato dei tre club che spostano copie e audience (Robben ha rotto con il Bayern, Higuain con il Real, Tevez con il City: tutti hanno rotto e sognano la serie A, ma nessuno viene) avremo la nostra vagonata di mezze figure alle quali applicare il compitino moraleggiante. Eppure c'è qualcosa che non torna...
Questo qualcosa si chiama volume di gioco. Visto che, tranne poche situazioni (Atalanta, Chievo, Novara), si parla di società di serie B o più in basso, è evidente che le decine di migliaia di euro a giocatore che 'zingari' e simili davano ai giocatori per taroccare sono cifre assurde. Centomila euro è un volume di gioco raramente raggiunto da partite di B e 'investire' sulla singola partita centomila euro (sommano le varie persone coinvolte si arriva a quest'ordine di cifre) significa che per rientrare occorra muovere cifre almeno triple. Perché una delle architravi delle partite truccate non è quella di centrare la puntata assurda ma di assicurare un risultato già di suo probabile e quindi raramente quotato sopra l'1,30-1,40. E non entriamo nemmeno nel discorso delle giocate particolari, tipo risultato esatto o numero di calci d'angolo, perché lì il limite alle puntate impedisce strutturalmente di guadagnare. Sopra tutto c'è il fatto che nessun bookmaker del mondo, nè l'agenzia Snai sotto casa né tantomeno il mafioso di Singapore, si metterebbe mai a 'bancare' risultati con un volume di gioco superiore di più del doppio a quello abituale: prima farebbe crollare le quote e poi toglierebbe la partita dalla metaforica lavagna. In altre parole, potrebbe essere che i calciatori di certe squadre siano stati 'assunti' come informatori per partite di livello più alto, visto che i gradi di separazione nel calcio sono sempre pochi.
E quindi? Lo tsunami deve ancora arrivare e il suo arrivo è previsto, secondo i bene informati (non noi, quindi), a fine maggio. Lì grazie alle carte di Bari e Napoli sarà chiamata in causa mezza serie A, con effetti a breve termine su qualificazioni all'Europa League e retrocessioni. E i conti, dal punto di vista finanziario e logico, finalmente torneranno. Poi, con l'Europeo dietro le spalle e con un'aria di amnistia preventiva, nella palla di vetro è facile vedere la zona grigia dell'omessa denuncia e dei tesserati che scommettono (ricordiamo che in questi casi la squalifica minima è di 18 mesi) senza avere rapporti diretti con malavitosi. Una giustizia a tre velocità, tre classi come il Titanic.
Stefano Olivari, 9 maggio 2012