Calciopoli per sempre. Andrea Agnelli e tutti noi usiamo la vicenda Conte-calcioscommesse come se fosse un capitolo, nemmeno conclusivo, di una storia che parte da lontanissimo. Precisamente dal 1994, quando Umberto Agnelli padre di Andrea affidò la Juventus a Giraudo e Moggi: due personaggi che al conteggio attuale risultano essere stati radiati dal calcio, per tacere della giustizia ordinaria (che al momento non gli ha detto bene, comunque). E' uno schema mentale, quello della Calciopoli eterna, che fa comodo ai media, per evidenti motivi (pro Juve o contro Juve, l'importante è cliccare o stare attaccati al televisore, mentre i dati di vendita dei giornali danno indicazioni diverse), ma anche alla stessa Juventus che può così fare la parte della 'creditrice' di qualcosa nei confronti di una Figc sotto scacco e che si era coperta di ridicolo nella vicenda della maglia tarocca. Antonio Conte è una vittima, non nel senso che con le accuse di Carobbio non c'entri niente (non lo sappiamo), ma in quello che gli è stato impedito dalla Juventus di difendersi come avrebbe voluto, andando in giudizio alla ricerca dell'assoluzione che lo avrebbe restituito al calcio senza la macchia che un patteggiamento, un qualsiasi patteggiamento (per i giuristi in canottiera e anguria alla mano non è un'ammissione di colpa, ma il messaggio è di sicuro questo) gli avrebbe lasciato. Il patteggiamento concordato con Palazzi, incredibilmente contestato da un gruppo di tifosi juventini, era stato troppo light anche rispetto a quello pur morbido che in molti (anche noi) avevano previsto:un errore strategico della Juventus ma anche di Palazzi, con l'istanza respinta dalla Disciplinare per evidente non congruità (con casi analoghi). Risultato: senza patteggiamento la richiesta di Palazzi è 'dovuta' essere di 15 mesi, 6 per ogni omessa denuncia pi 3 per la reiterazione del reato. Insomma, questo 'sistema dittatoriale' (per usare l'arrogante espressione di Agnelli, che pensa di vivere nell'Italia degli anni Settanta) della Figc è stato quasi costretto a questa richiesta. Che però, al di là delle drammatizzazioni strumentali (sempre nell'ottica 'creditizia'), non deve preoccupare più di tanto la Juventus. Visto che tutto è trattabile, Conte se la può cavare con 4 mesi di (relativo, visto che dalla tribuna potrà telefonare o far telefonare a Baroni) stop. A meno che, appunto, non convinca Agnelli che sia meglio il processo e quindi il muro contro muro. Certo è che Calciopoli non finirà mai, fra chi ritiene di essere stato l'unico capro espiatorio di un sistema marcio a ogni livello (la Juventus), chi ritiene che uno scudetto a tavolino sia niente in confronto a dodici anni di Moggi e Giraudo (l'Inter) e chi è obbligato ad avere una posizione ambigua (il Milan), visto che è riuscito a stare ad alto livello sia nel pre che nel post. Siccome si parla dell'80% del tifo italiano, è evidente che questo argomento tiri più del calciomercato finto.
Twitter @StefanoOlivari