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Redazione

5 settembre 2012

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Solidarietà al compagno Bobone. Povero Vieri, che si infortunava di continuo e parcheggiava male il Cayenne perché un'impiegato della Telecom trascriveva i numeri telefonici chiamati dall'allora attaccante dell'Inter. Fuori dallo scherzo, perché nessuno può pensare (ma crediamo che i commenti a questo post ci faranno sognare) che uno si infortuni di continuo perché turbato da un pedinamento di cui in quel momento non è a conoscenza, la recente sentenza, che ha condannato in solido Inter e Telecom a risarcire Vieri con un milione di euro (contro i 21 complessivamente richiesti) per avere in maniera illegale violato la privacy del giocatore nel periodo fra il 2000 e il 2004, ha segnato una tacca a favore della giustizia italiana. L'Inter oltre a un danno finanziario minimo (ne ha creato una maggiore la strampalata gestione delle partenze di Julio Cesar e Maicon) e uno sportivo nullo, ne ha avuto uno di immagine notevole visto tutto quello che è stato messo in piedi per acquisire informazioni che avrebbe potuto fornirgli addirittura anche un giornalista. Siamo d'accordo con la sentenza (le sentenze si possono commentare) perché se è lecito raccogliere informazioni su una persona con cui devi lavorare (lo fanno tutti) non lo è affidare l'incarico a un'agenzia investigativa (Tavaroli, per semplificare) che usa metodi illeciti. Insomma, il fatto che l'Inter abbia in qualche modo compiuto questa operazione per interposta azienda, attraverso l'allora vicepresidente Buora e i buoni rapporti con Telecom (in quegli anni presidente era Tronchetti Provera), non è certo un'attenuante. Anzi. La cifra è qualcosa in più che simbolica, Vieri magari ci comprerà qualche altro appartamento a Monte Carlo (e farà bene, sempre meglio che fare lo stlista), ma ben lontana da quella 'americana' chiesta dalla parte offesa. Poi c'è sempre la dimensione del ridicolo. Perché in questo caso l'Inter non si stava occupando di Moggi e dintorni, ma dei comportamenti privati di uno dei personaggi più noti d'Italia. In altre parole, qualunque buttafuori di discoteca milanese, stellina televisiva o personaggio da happy hour avrebbe potuto essere più preciso di Telecom circa spostamenti e frequentazioni di quello che nonostante tutto è stato uno dei più grandi attaccanti di sempre (nove gol ai Mondiali, fra l'altro, record che condivide con Paolo Rossi e Roberto Baggio). Dubitiamo che il club volesse conoscere il nome dell'ultima fidanzata, comunque. Forse cercava dell'altro: non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Di sicuro non l'ha trovato. Notevole anche la richiesta, con possibilità di essere accolta sotto lo zero, di revocare lo scudetto interista 2005-2006 che l'avvocato di Vieri spera di tenere ancora viva, vista la decisione di trasmettere questa sentenza alla procura federale. Vieri era turbato fino al 2004 e vorrebbe togliere all'Inter lo scudetto di anni dopo invece di quelli vinti con lui al centro del'attacco (zero, ma non per colpa sua: l'Inter di quegli anni era ben diversa da quelle di Mancini e Mourinho, assomigliava piuttosto a quella attuale)? La domanda sorge spontanea, alla Lubrano: cosa può importare a Vieri dello scudetto 2005-06? Twitter @StefanoOlivari

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