Contro la Roma la Juventus ha perso la partita dello stile, mandando in conferenza stampa prepartita il preparatore dei portieri Filippi (come dire: Zeman, ti snobbiamo e a risponderti mandiamo l'ultimo nella scala gerarchica; non un grande complimento nemmeno per l'incolpevole Filippi, del resto gli Agnelli credono di essere ancora nell'Italia degli anni Settanta ), ma ha stravinto quella che conta. Quella del campo. E l'ha stravinta ben al di là del punteggio, visto l'evidente divario di organizzazione e di intensità fra le squadre in campo. Forse è arrivato il momento di parlare del progetto Roma a prescindere da Zeman, nel senso che l'allenatore boemo è un perfetto parafulmine mediatico ma come tecnico non può inventare quello che non c'è. Inutile che gli 'americani' (che in realtà hanno un nome e un cognome, James Pallotta) e Unicredit minaccino vertici e diano ultimatum, quando la squadra in sede di calciomercato è stata costruita intorno a una serie di giocatori che, Balzaretti a parte, ad alto livello sono tutti delle scommesse. Castan, Marquinhos, Piris, Tachtsidis, ovviamente Destro. Gente che magari crescerà, ma che al momento non sembra nemmeno in grado di partecipare alla grande ammucchiata di mezze squadre che si contenderà la medaglia di bronzo dietro a Juventus e Napoli. A tutto questo si aggiunge, questa è una precisa colpa di Zeman, la gestione sbagliata di De Rossi e cioè di uno degli ultimi grandi giocatori rimasti in Italia. Non solo a livello tattico, visto che perno centrale del centrocampo è stato nominato Tachtsidis, ma anche psicologico. Lo scorso febbraio il 29enne azzurro ha scelto di legarsi a vita alla Roma, firmando fino al 2017 per 10 milioni lordi a stagione. Insomma, il vicecapitano della sua squadra del cuore non sta giocando gratis me non esistono solo i soldi ed il Manchester City, insieme a quella parte di Europa che ancora può spendere (magari indebitandosi a livelli imbarazzanti, come Real Madrid e Barcellona), è sempre lì. L'eterno sondaggio fra Zeman idolo e Zeman scarso sta insomma facendo perdere di vista la real consistenza di questa Roma. Mourinho o Guardiola quanti punti avrebbero più di lui?