Per Ranocchia e Bonucci la giustizia è la stessa che per Criscito, ad essere diversa è la sensibilità per così dire etica di Abete e Prandelli. Il difensore dell'Inter è indagato per la combine di quell'emblematico Salernitana-Bari? Benissimo, la giustizia farà il suo corso. Ma la Nazionale? Abete si è arrampicato sugli specchi spiegando che indagato non significa colpevole, ma nessuno ha mai detto questo. Nemmeno Criscito era colpevole, ma Prandelli lo escluse dai 23 convocati per l'Europeo solo sulla base delle notizie che circolavano e di un presunto 'turbamento' che avrebbe potuto colpire il difensore. Nemmeno Bonucci era colpevole (anche con il senno di poi, visto che è stato poi assolto sia in primo che in secondo grado dall'accusa di illecito per Udinese-Bari) per i fatti di cui si parlava, ma lui all'Europeo ci andò e giocò anche un buonissimo torneo. Sì, stiamo per fare il solito discorso. Qual è la grande differenza, allo stato attuale (nessuna condanna) fra Bonucci, Ranocchia e Criscito? Il terzo gioca nello Zenit San Pietroburgo e quindi la sua esclusione non scatena i media provinciali e le accuse di lesa maestà, mentre Bonucci e Ranocchia militano in club (Juventus e Inter, per i pochi che non lo sapessero) che possono scatenare la macchina furbetta del garantismo ad personam, senza contare la possibilità di minacciare a vari livelli gli Abete e i Prandelli della situazione. Se vogliamo trovare una differenza fra Bonucci e Ranocchia, è che mentre stiamo scrivendo queste righe Moratti non ha ancora ipotizzato un disegno contro l'Inter e speriamo che mai lo faccia, perché non è che a Bari si taroccavano le partite pensando di danneggiare qualche anno dopo l'Inter o la Juventus (biosgnerà dirlo anche ad Agnelli, fra una buca e l'altra). Certo è che Criscito ha dell'etica di Prandelli un'opinione diversa da quella della maggior parte dei media.