Dove si giocheranno gli Europei del 2016? Abbiamo effettuato questo semplice sondaggio presso una decina di appassionati di calcio, di quelli che seguono ogni dibattito e ogni moviola. E solo tre ci hanno dato la risposta corretta (Francia). Ma non ci sarebbe stato bisogno di questo giochino per intuire che il calcio per nazionali interessa sempre meno, rispetto a quello per club che grazie al web rende le squadre più forti di quei sei o sette campionati (c'è anche il nostro, al di là del disfattismo) patrimonio del pianeta. Interessa sempre meno, ma non ci aspettavamo che uno come Michel Platini decretasse attraverso l'Esecutivo Uefa di venerdì la sua morte inventandosi l'Europeo itinerante. Non più un solo paese ospitante, quindi motivato a fare bella figura, né una organizzazione congiunta con la concorrenza fra paesi vicini a stimolare (Belgio-Olanda 2000, Austria-Svizzera 2008, Polonia-Ucraina 2012), ma un pastrocchio che sembra assurdo definire 'fase finale' e non solo perché le squadre saranno 24. In sintesi: 6 gironi da 4 squadre con passaggio agli ottavi di finale delle prime due di ogni girone e delle quattro migliori terze (film già visto ai Mondiali, di questo ripescaggio beneficiò ad esempio l'Italia di Sacchi nel 1994, che poi sarebbe arrivata in finale). Le partite della prima fase, degli ottavi e dei quarti saranno spalmate su 12 città, ancora da ufficializzare ma già ufficiose. Per l'Italia sicura Roma, ma tutte le grandi capitali d'Europa vogliono più o meno esserci: troppo forte la tentazione di ospitare la manifestazione senza in realtà avere tutti gli oneri che di solito ha il paese organizzatore (basterà in sostanza avere uno stadio da Champions League). Le semifinali e la finale saranno nella stessa sede, con Istanbul e Londra favorite (ma comunque si deciderà fra un anno e mezzo): una specie di ritorno al passato, a quello che gli Europei erano fino all'edizione 1976 compresa, prima che con Italia 1980 diventassero a 8 squadre per poi ingrandirsi da Inghilterra 1996 in avanti. Insomma, per puri motivi politici (una nazione un voto) si è arrivati a mescolare il gigantismo fintamente democratico (la retorica della grande festa a cui più o meno tutti devono essere presenti) a citazioni di un passato non troppo glorioso visto che la prima edizione davvero di successo fu quella giocata proprio in Francia nel 1984 (e con il miglior Platini di sempre a trascinare verso la vittoria i padroni di casa). Al di là di questi discorsi sui massimi sistemi, il problema è pratico. L'Uefa ha 53 affiliati, di cui 52 (esclusa la Francia ospitante, quindi) già in prospettiva 2016 dovranno giocarsi nelle qualificazioni 23 posti e non 14 come per l'edizione 2012. Un'overdose di partitacce, che faranno la gioia di chi magari potrà ospitare Italia o Inghilterra, ma non certo di Italia e Inghilterra. E quindi? Per sostenere le sue ambizioni come successore di Blatter alla Fifa, Platini ha distrutto una manifestazione che strutturata a 16 squadre come fase finale era perfetta ed era come qualità media superiore a un Mondiale. Morire per il voto bielorusso e svizzero?
Twitter @StefanoOlivari