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Con un pareggio senza reti in casa del Montrose, terzo in classifica, e con la seguente sconfitta del Queen's Park in casa con l'Elgin City, i Rangers hanno festeggiato la promozione dalla Third alla Second Division, ovvero dalla quarta alla terza serie del calcio scozzese. Dopo il crack finanziario che ha costretto la squadra più titolata del Paese, a ripartire dal gradino più basso delle serie professionistiche, la squadra dei protestanti di Glasgow ha fatto il primo passo verso il ritorno nel massimo campionato. Ed era largamente prevedibile, con una rosa che può vantare il difensore brasiliano Cribari, vecchia conoscenza della nostra Serie A, il terzino Wallace, i centrocampisti Shiels e Black, l’ala Templeton, il capitano Lee McCulloch (in blu dal 2007 e che non ha voluto saperne di abbandonare il club nella fase più difficile della sua storia): tutti giocatori che conoscono benone la Premier League. Professionisti e ben navigati, in un campionato che comprende tutti club semi-pro e un club di dilettanti (il Queen's Park). Uomini più che sufficienti per dominare il campionato, nonostante in estate si fossero registrati addii in massa. Dopo il fallimento, infatti, avevano salutato la compagnia il bosniaco Papac (difensore), i nordirlandesi Davis (centrocampista), Lafferty (attaccante) e Healy (attaccante), lo statunitense Edu (centrocampista) e gli scozzesi McGregor (portiere), Whittaker (difensore), Broadfoot (difensore), Ness (centrocampista), Fleck (attaccante) e Naismith (attaccante): gente stabilmente in nazionale e che non ha faticato a trovare nuove sistemazioni.
C’è stata dunque qualche battuta a vuoto che ha fatto storcere il naso (giusto di un paio di settimane fa è lo striscione “less time tweeting, more time training, “meno tempo a twittare, più tempo ad allenarsi”), ma la pochezza degli avversari e lo strapotere della squadra di Ally McCoist hanno fatto sì che già a marzo quello del primo posto - catturato all’ottava giornata e da lì mai più lasciato - fosse un discorso archiviato. Il primo passo è fatto.
Giovanni Del Bianco @g_delbianco
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