Alberto Zaccheroni è una brava persona, come riferiscono in privato (in pubblico 'grandi uomini' e 'maestri di calcio' si sprecano) quasi tutti i giocatori che lo hanno avuto come allenatore. In un mondo come quello dello sport esserlo è ancora più difficile che negli altri, ma il tecnico romagnolo c'è riuscito e pazienza se molti colleghi lo considerano un miracolato, avendo guidato grandi e medi club (alcuni dei quali, tipo Inter e e Juventus, nel momento sbagliato: dopo Cuper e dopo Ferrara...) ma avendo fatto davvero bene solo all'Udinese, con uno storico terzo posto, e al Milan con lo scudetto. Il miracolato Zaccheroni è comunque con il suo Giappone il primo commissario tecnico a qualificarsi per il Mondiale in Brasile (Scolari non vale), dopo il pareggio con l'Australia. Gli antipatizzanti possono sempre dire che il Giappone è dal 1998 che si qualifica per la fase finale del Mondiale (nel 2002 come paese ospitante) e che quindi per dominare in Asia un c.t. valga l'altro. Stesso discorso per la Coppa d'Asia: quella vinta nel 2011 con Zaccheroni in panchina è la quarta della storia nipponica. Ma è senz'altro vero che con Zaccheroni, che non è il primo c.t. straniero di questa nazionale (basti pensare a Zico, Troussier, Osim, addirittura anche a Falcao), il Giappone ha provato a confrontarsi in maniera continua con il calcio che conta senza aspettare il Mondiale. Con amichevoli apparentemente proibitive ma trasformatesi in piccole imprese, come la vittorie sull'Argentina nel 2010 e sulla Francia l'anno scorso, ma anche con il progetto Coppa America (la Conmebol è apertissima agli 'inviti', specie di paesi ricchi: il sogno sarebbe l'Italia...), che nel 2011 è tramontato in seguito al terremoto di Sendai e a vari altri problemi. Fra i tanti allenatori italiani che lavorano all'estero, pompati spesso al di là dei loro meriti, Zaccheroni è uno di quelli che ha fatto meglio. Ma non avendo una 'sua' grande squadra italiana, come gli Ancelotti, i Mancini o i Lippi della situazione, è destinato mediaticamente a rimanere Zaccheroni.