L'inevitabile moralismo scatenato contro l'acquisto di Gareth Bale da parte del Real Madrid si scontra con la realtà del calcio e della vita: non siamo tutti uguali, non tutti possiamo fare lo stesso contributo alla causa. Un grande giocatore di impatto tecnico e mediatico mondiale, posto che il gallese lo sia (per il primo aspetto sicuramente), costa come 10 mestieranti (basti vedere, anche in Italia, quanti sono valutati intorno ai 10 milioni di euro nei vari scambi: il vituperato Lotito ha più volte dimostrato a tifosi e procuratori che valgono come i colleghi a fine contratto prendibili a zero) ma vale molto di più. Perché fa migliorare tutti gli altri, parlando di campo, e perché genera interesse trasversale: anche chi non si interessa di calcio saprà che Bale è 'quello pagato 110 milioni dal Real'. Certo è che il processo di rispagnolizzazione annunciato da Florentino Perez è in parziale contraddizione con la necessità di acquisti Galacticos: a volte anche solo per dimostrare a sé stessi di esserlo e che in fondo è peggio per Neymar se ha scelto Barcellona. Non è solo una questione di albi d'oro. La prima presidenza Perez, dal 2000 al 2006, in fondo in campo internazionale ha portato 'soltanto' una Champions League con la squadra di Figo e Zidane ma non ancora di Ronaldo (che sarebbe arrivato poco dopo, dall'Inter) e Beckham (che avrebbe lasciato Manchester nel 2003). La seconda, dal 2009 ai giorni nostri, fra i vari Kakà e Cristiano Ronaldo, nemmeno quella: un ottavo di finale con Manuel Pellegrini in panchina e tre semifinali consecutive con José Mourinho. Vincendo la Decima, Ancelotti potrebbe guadagnarsi un monumento equestre, ma la chiave del successo planetario del Real Madrid risiede non solo nelle tante vittorie ma nel comportarsi sempre da Real Madrid. Meno identitario del Barcellona, ma anche cosciente di dover essere il punto d'arrivo delle carriere dei più grandi e non una stazione di transito. Anche senza la Decima nella scorsa primavera il club presieduto dall'ingegnere madrileno ha superato il Manchester United (fonte Forbes) come società calcistica con il maggior valore al mondo: 2,47 miliardi di euro. Essere il Real Madrid rende, ma si paga anche.
Twitter @StefanoOlivari