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Redazione

28 agosto 2013

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Aurelio De Laurentiis dovrebbe essere preso a pernacchie per le dichiarazioni sulle cure portate a Higuain e sulla causa da 100 milioni di euro che ha minacciato di fare al comune di Capri e alla Regione Campania per cure mal eseguite. Così non accadrà, per motivi vili e tristi: si possono criticare davvero solo gli allenatori, cioè gli unici che in questo circo conoscano la materia, e i giocatori, cioè i personaggi grazie ai quali tutti noi esistiamo, ma non chi può nuocere a certe carriere (carriere?). I tribunali italiani sono zavorrati da cause molto più pretestuose di questa, usate come un manganello o solo per vedere l'effetto che fa, ma questa vicenda fa ridere più che riflettere sui problemi della giustizia. Perché quel genio di Higuain, lunedì mentre era in barca, si è tuffato vicino a uno scoglio e si è procurato un taglio. Nel giro di pochi minuti sono entrati in funzione la Guardia Costiera, che è andata a prendere Higuain dolorante sulla barca, un'ambulanza dell'ospedale Capilupi che è andata a prelevare sul molo l'argentino per portarlo al Pronto Soccorso, il medico sociale del Napoli che in contatto con i medici dell'ospedale caprese ha fatto un po' di telemedicina. Mancavano i Navy Seals e i servizi segreti (deviati, va da sé), ma forse c'erano anche loro e sono sfuggiti ai cronisti. 45 minuti, tutto compreso, per 8 (8!!!) punti di sutura. La vera certezza è che un normale tifoso di Higuain, se si fosse fatto male nelle stesse condizioni, non sarebbe stato curato così velocemente. Una velocità da E.R., serie televisiva che De Laurentiis non ha prodotto ma che di sicuro conosce. Il confine fra il cialtronismo e la genialità è sempre molto sottile e spesso i doganieri sono distratti. In questa vicenda la genialità sta nel fatto di avere conquistato ancora una volta le prime pagine, anche dei quotidiani generalisti, a costo zero. Perché De Laurentiis conosce troppo bene i media, per non sapere che l'attenzione va sempre mantenuta alta. Oggi per un tagliato, domani per un rigore negato. Per le grandi storiche è tutto più facile, basta il sussurro di un panchinaro in conferenza stampa. E al netto del macchiettismo, evidentemente studiato a tavolino, De Laurentiis è l'unico presidente nella storia del calcio italiano ad avere costruito una squadra da scudetto avendo i bilanci in utile. Nel 2011-12 14,7 milioni di euro, nella scorsa stagione un risultato non lontano (le cifre non sono ancora ufficiali). Tutto senza stadio di proprietà, speculazioni immobiliari, aiuti pubblici, sponsorizzazioni farlocche... Senza contare che il produttore è l'unico dirigente del calcio italiano ad affermare con forza, senza paura di turbare lo status quo politico-televisivo (senza calcio italiano Sky e Mediaset potrebbero chiudere anche domani mattina), che il prodotto serie A è venduto male. Non solo: De Laurentiis ha da anni messo nel mirino la UEFA, cosa magari non utile per le designazioni di Champions League ma di sicuro per stabilire il principio che chi mette i soldi nello spettacolo deve gestire anche lo spettacolo stesso. Per fare Pozzo ci vuole competenza, ma l'ambiente poco pressante di Udine lo facilita, mentre fare calcio a Napoli è complicato anche se la serie C (il produttore iniziò da lì) di pochi anni fa dovrebbe far apprezzare non solo Higuain ma anche il contratto pluriennale a Insigne. Twitter @StefanoOlivari

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