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Redazione

7 ottobre 2013

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Marcello Lippi sta confermando la buona statistica degli allenatori italiani, per lo meno quelli di alto livello, all'estero. Con il suo Evergrande ha appena vinto il secondo campionato cinese consecutivo e se vincesse anche la finale della Champions Asiatica andrebbe a dicembre a sfidare il Bayern Monaco nel Mondiale per Club. Come per i vari Ancelotti, Mancini, Capello, Spalletti, eccetera, sta partendo la grancassa sugli 'allenatori italiani migliori del mondo'. Prima di Calciopoli lo si diceva degli arbitri... Come lo storico Garzya di Mai dire Gol, siamo completamente d'accordo a metà. Nel senso che gli allenatori italiani non conoscono gli schemi meglio di quelli ugandesi e non hanno maggiori pressioni di quelli argentini, ma lasciano l'Italia solo quando al loro livello non ci sono panchine libere. E così capita che quasi sempre emigrino quelli bravi, come Lippi e tutti gli altri citati, ovviamente in situazioni di lusso e in campionati in cui è impossibile non arrivare almeno secondi. La partita fra la prima in classifica, la Roma, e la seconda, il Napoli, è prevista per la prossima giornata di campionato ma nessuno ancora sa a due settimane dalla sua teorica disputa la sua data, la sua sede, il suo orario. Inutile fare copia e incolla di una vicenda che tutti conoscono, legata alla manifestazione dei No Tav in programma a Roma e che renderebbe impossibile, secondo il prefetto Pecoraro, giocare nella capitale Roma-Napoli anche in orario diverso rispetto alla manifestazione. E mentre scriviamo queste righe una soluzione non è ancora stata trovata, anche se fra le tante sta prendendo quota l'anticipo al venerdì sera, perché lo slittamento a dicembre (e ancora di più l'inversione di campo) non piacciono ad alcuno. Al di là del fatto che il prefetto fa di mestiere il prefetto (cioè è il responsabile massimo della sicurezza dei cittadini, in quanto diretto rappresentante del Governo italiano, nell'ambito di una provincia) e non il salumiere, il giornalista o il cantante, quindi dovrebbe essere in grado di gestire due eventi con svolgimento prevedibile senza gridare 'al lupo', viene da chiedersi perché i pochi investitori stranieri sbarcati in Italia non abbiano scelto il Norwich City, tanto per citare uno dei pochi club di Premiere League ancora in mani inglesi. Al di là dell'etica, che come le leggi si applica solo ai non amici, la convocazione dello squalificato (il terzo turno di stop è stato quello di Juve-Milan, quindi il giurista della domenica ha buon gioco nel dirti che l'etica non vale per pene già scontate) Mario Balotelli per le inutili partita con Danimarca e Armenia ha una ragione tecnica molto chiara. Nella testa di Prandelli lui e un Giuseppe Rossi in condizioni fisiche almeno decenti sono la coppia d'attacco azzurra meglio assortita ed è difficile dargli torto. Gli altri quattro attaccanti da portare in Brasile saranno decisi dalla stagione, senza problemi: non mancano sia le certezze, ognuna al suo livello, che i mezzi giocatori sempre in procinto di esplodere. In un passato azzurro nemmeno tanto remoto situazioni del genere hanno portato a scelte che sembravano dettate da pressioni di procuratori e dirigenti vari, nel presente ci fidiamo dell'etica. Un altro coro sfuggito alla maggioranza dei tifosi 'normali' e dei giornalisti presenti allo stadio ha portato alla Lazio una squalifica del campo che nella sua storia non è certo un inedito, dalla storica esclusione dalla Coppa Campioni della squadra di Maestrelli in poi. Fra l'altro nella partita con il Legia Varsavia erano stati proprio i tifosi polacchi, che stanno scalando posizioni nella graduatoria ultras (hanno come mito l'Italia, pensate un po'), quelli a segnalarsi in incidenti e bravate varie. Pur prendendo per buono l'udito (e il poliglottismo) dei delegati Uefa, non c'è dubbio che lo striscione 'Uefa uguale mafia' abbia avuto il suo peso. Ma qui saremmo quasi al reato di opinione... Lotito potrà non essere simpatico (agli ultras laziali non lo è di sicuro, loro amavano e avrebbero amato altre proprietà, con tutto il rispetto per i morti), ma non c'è dubbio che i governi, europeo e italiano, del calcio abbiano messo in mano una pistola carica al tifo organizzato e soprattutto a quello non organizzato. Sono infatti sufficienti 10 sbandati che si mettano d'accordo per fare dei buuuu e far giocare a porte chiuse una partita in uno stadio sotto diffida. La volta dopo qualche club potrebbe avere la tentazione di dargli qualche migliaio di euro per non perdere un incasso da 2 milioni. Twitter @StefanoOlivari

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