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Redazione

21 ottobre 2013

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Diego Maradona deve allo Stato italiano 39 milioni di euro, fra tasse non pagate e sanzioni, con l'evasione ovviamente risalente ai tempi della sua permanenza al Napoli. Anche se per il più grande calciatore di tutti i tempi la colpa è di Ferlaino, Coppola e consulenti vari (e perché non anche di Garella e Bruscolotti?), con lui che anche in questa situazione sarebbe per l'ennesima volta perseguitato dal sistema. Tutto questo non ha impedito alla Rai e a Fabio Fazio, il sacerdote del politicamente corretto che non può parlare del proprio contratto con la Rai "perché una clausola glielo impedisce" ('Ma ci faccia il piacere!', per citare il principe De Curtis), di fargli uno spottone commerciale, per una collana di Dvd prodotti dalla stessa Rai e contenenti anche un'intervista fattagli da Gianni Minà (anche lui in studio a 'Che tempo che fa'). Non stiamo parlando del Maradona calciatore o del Maradona uomo, ma del Maradona 'prodotto' (con gesto dell'ombrello incorporato nei confronti del Fisco, vero colpo di classe della serata). Come ha fatto la tivù di Stato a prestarsi a questa marchetta, nel caso specifico automarchetta, in favore di un presunto evasore fiscale? E diamo per scontato che non ci sia stato un 'gettone di presenza' pagato con il canone, quello sarebbe davvero troppo... Il Catania è già retrocesso in ottobre? Verrebbe da chiederselo, dopo l'esonero post Sant'Elia dell'allenatore che nella sua storia ha ottenuto di più: non negli anni Cinquanta, ma nella stagione 2012-13. Eppure Rolando Maran è stato cacciato per chiamare De Canio, bravo allenatore che piace alla gente che piace, nonostante la classifica sia tutt'altro che compromessa e buona parte dei giocatori siano 'suoi' (di Maran) giocatori. La ricerca spasmodica di retroscena nel calcio porta a volte a dimenticare quello che c'è davanti, visibile a tutti: un errore di Pulvirenti, che si salverà con De Canio come lo avrebbe fatto con Maran o anche con Piripicchio, visto che almeno tre rose inferiori a quella del Catania sono facilmente individuabili. Già più 'scritto' nelle premesse stagionali l'esonero di Sannino al Chievo, peraltro non ancora avvenuto mentre scriviamo queste righe (magari gli daranno un'altra settimana, prima di richiamare Corini), senza senso la terra bruciata fatta intorno a Petkovic: ma da quando Lotito si è messo ad ascoltare i tifosi della Lazio? Ma siccome siamo schiavi del retroscena (chi vuole leggere che chi ha vinto è sempre bravo e chi ha perso sempre incapace può andare su altri siti), ne buttiamo lì uno che potrebbe diventare molto concreto se la situazione personale e giudiziaria di Berlusconi dovesse precipitare. Scenario non certo improbabile, non occorre essere Travaglio per rendersene conto. Titolo: Milan in vendita? Sottotitolo: cercasi partner finanziario di minoranza disposto a pagare uno sproposito per contare zero (i nomi sono i soliti). Ipotesi: il modo migliore pre fare cassa è quello di sfruttare i piccoli risparmiatori, al momento in via Turati (ancora per poco) non si esclude quindi nemmeno la quotazione in Borsa, buttando sul mercato anche il 40% delle quote. E tutti noi, in piccolo, potremmo sentirci Gianni Nardi. Twitter @StefanoOlivari

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