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Redazione

30 ottobre 2013

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L'unico calciatore italiano decente è Andrea Pirlo? Stando alle 23 nomination per il Pallone d'Oro 2013 la risposta è sì. Siccome un tennista italiano al numero 25 del mondo (l'attuale posizione di Andreas Seppi, per dire, mentre Fabio Fognini è al numero 18) viene trattato come un poveraccio, non si capisce come mai per un calciatore dovrebbe funzionare diversamente se non per motivi geogiornalistici (chi si ricorda delle campagne per Totti e Baresi? Legittime, mentre facevano ridere le ipotesi di complotto...): insomma, tutti vogliamo riconoscimenti internazionali per gli idoli dei nostri paeselli perché li sentiamo anche un po' nostri. Allo stesso modo, è significativo che fra le 10 nomination per gli allenatori ci siano 2 italiani. Conte e Ancelotti in Europa hanno combinato poco, ma hanno vinto i campionati nazionali: con tutto il rispetto per la Ligue 1 e sorvolando sull'inizio di stagione con il Real Madrid, la vituperata Italia è un'altra cosa e quindi il peso specifico della candidatura di Conte è superiore, ma non possiamo fare altro che registrare e discutere fino a dicembre, quando ne rimarranno solo 3 per categoria in vista della proclamazione dei vincitori prevista per il 13 gennaio a Zurigo. E' discutibile anche che il Pallone d'Oro 'unificato' (ha inglobato il Fifa World Player, o da esso è stato inglobato, nel 2010) dei giorni nostri valga molto di più di quelli del passato, essendo solo per un terzo soggetto a valutazioni giornalistiche (gli altri due terzi sono rappresentati da capitani delle nazionali e commissari tecnici). Osservando certi voti del passato si nota che i protagonisti dello spettacolo, molto più dei giornalisti, parlano per sentito dire e si basano più sulla fama che sul presente. Insomma, è probabile che anche un Messi con una gamba amputata prenderebbe qualche voto, secondo la regola che piove sul bagnato: del resto un calciatore è pagato per giocare, non per tenersi informato. A proposito di Pirlo, è significativo che non sia solo l'unico giocatore italiano collocato fra i 23 magnifici ma anche l'unico che attualmente giochi in Italia (c'è da contare però anche metà Cavani): siccome gli anni sono 34, non c'è esattamente da esultare. Poi c'è l'effetto trascinamento delle grandi vittorie: 6 giocatori del Bayern Monaco non sono lì per caso. Come al solito il Pallone d'Oro non è solo un premio tecnico o di immagine (per il leader della squadra campione di qualcosa di importante), ma anche un'ottima fotografia dei rapporti di forza politico-sportivi. Conclusione: l'Italia conta poco, ma non niente. Basterà un buon Mondiale per rivedere in questa elìte almeno un paio di azzurri. Twitter @StefanoOlivari

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