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Ascoli, fine di una storia

Gli anni d'oro dei bianconeri e l'anniversario della morte di Rozzi.

Redazione

18 dicembre 2013

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«Resto sei mesi per cambiare le cose». Così si era presentato Costantino Rozzi il 6 giugno ’68 quando comprò l’Ascoli calcio, del quale era già socio da qualche anno e nelle cui casse versava un miliardo di lire all’anno, per tappezzare il passivo. Proprio per saldare i debiti e ridarle stabilità economica, Rozzi fu convinto ad acquistare la squadra. Una toccata e fuga per ripianare. Ma Rozzi, affiancato dai fidi Gino Regoli e Walter Panichi, si appassionò così tanto alle sorti del club che quei sei mesi si trasformarono in ventisei anni. Un periodo nel quale la società bianconera ha vissuto il periodo più florido della sua storia: ecco perché la storia dell’Ascoli e quella del più celebre imprenditore ascolano non si possono scindere. Rozzi era un ricchissimo costruttore ma anche un uomo appassionato, leale. Aveva molti interessi: era appassionato di musica (suonava il violino e la chitarra ed era nipote di un liutaio), amava lo sport (non solo il calcio: da giovane giocava a pallavolo), e non mancava di frequentare circoli culturali e di beneficenza. Alla guida dei bianconeri, il “Presidentissimo” ammodernò lo stadio Cino e Lillo Del Duca (costruì anche altri impianti in giro per l’Italia: quelli di Campobasso, Avellino, Lecce e Benevento), portò per la prima volta le Marche in Serie A, conquistò la Mitropa Cup nel 1987 e garantì quattordici partecipazioni nella massima serie (con un massimo di sette campionati di fila) all'amato “picchio”, ritrovatosi in un blitz dai campi di periferia ai più grandi palcoscenici italiani, con la ciliegina del quarto posto della Serie A 1979-80. In quegli anni irripetibili, Rozzi cambiò ventuno allenatori, ma si tenne per parecchi anni un Carletto Mazzone in rampa di lancio, prima di sostituirlo nel 1985 con un tecnico che tre stagioni prima  si giocava la finale di Coppa dei Campioni con il Real Madrid: Vujadin Boskov. Era a favore dei giocatori italiani, perché credeva che gli stranieri avrebbero danneggiato la nazionale e i vivai, ma alla fine ne arruolò diversi: Liam Brady, Oliver Bierhoff (via Inter), Walter Casagrande, campione d'Europa col Porto nell'87 e capocannoniere della B '90-91. E portò in Italia il primo calciatore africano della storia: l’ivoriano Gagui François Zahoui. A dirla tutta, non esattamente il suo miglior colpo di mercato. Ripensando a Rozzi, non si può sorvolare sui suoi famosi calzini rossi portafortuna, così evidenti da diventare un marchio di fabbrica. Ancora oggi sono ricordati, e negli ultimi anni hanno trovato spazio addirittura nella divisa di gioco dei marchigiani, che nel turno di campionato più vicino all’anniversario della morte del presidente, scendono in campo con la consueta maglia bianconera, ma con i calzettoni rossi al posto di quelli classici. Un omaggio a un uomo innamorato della sua squadra, tanto da rimanervi in sella fino alla morte. Ci lasciò il 18 dicembre '94, di domenica: il giorno prima si era presentato in ritiro a salutare i suoi ragazzi, alla vigilia della sfida col Pescara. Oggi, a diciannove anni dalla sua scomparsa, negli stessi giorni, la sua creatura scompare dal grande giro e dichiara il fallimento. Un duro colpo per la città picena, veder svanire di colpo centoquindici anni di storia densi e carichi di emozioni. Anni di cadute e risalite. Come quella del 2005, quando l’Ascoli venne ripescato in Serie A e vi rimase fino al 2007, risentendo per un paio di stagioni gli echi lontani della grandezza che aveva raggiunto nei favolosi anni Settanta e Ottanta. Giovanni Del Bianco twitter: @g_delbianco ___________________________ I sedici campionati in A dell’Ascoli (quattordici nell'era Rozzi, due nell'era Benigni): 1974-75: 12°/16 Formazione tipo: Grassi, Perico, Castoldi, Colautti, Legnaro, Morello, Minigutti, Gola, Salvori, Silva, Zandoli. Allenatore: Mazzone. 1975-76: 14°/16 (retrocesso in Serie B per la peggior differenza reti rispetto alla Lazio) Formazione tipo: Grassi, Logozzo, Castoldi, Scorsa, Perico, Salvori, Morello, Minigutti, Gola, Vivani, Silva, Zandoli. Allenatore: Riccomini. 1978-79: 10°/16 Formazione tipo: Pulici, Legnaro, Gasparini, Scorsa, Anzivino, Trevisanello, Bellotto, Moro, Perico, Ambu, Anastasi. Allenatore: Renna. 1979-80: 4°/16 (miglior piazzamento di sempre) Formazione tipo: Pulici, Anzivino, Gasparini, Scorsa, Boldini, Scanziani, Moro, Perico, Bellotto, Anastasi, Torrisi. Allenatore: Fabbri. 1980-81: 10°/16 Formazione tipo: Pulici, Anzivino, Gasparini, Scorsa, Boldini, Torrisi, Perico, Moro, Bellotto, Scanziani, Pircher. Allenatore: Fabbri, poi Mazzone. 1981-82: 6°/16 Formazione tipo: Brini, Mandorlini, Gasparini, Scorsa, Boldini, Torrisi, De Vecchi, Nicolini, Greco, Pircher, De Ponti. Allenatore: Mazzone. 1982-83: 13°/16 Formazione tipo: Brini, Anzivino, Gasparini, Scorsa, Boldini, De Vecchi, Nicolini, Greco, Novellino, Pircher, Carotti. Allenatore: Mazzone. 1983-84: 10°/16 Formazione tipo: Corti, Mandorlini, Bogoni, Menichini, Citterio, Novellino, De Vecchi, Greco, Nicolini, Borghi, Juary. Allenatore: Mazzone. 1984-85: 14°/16 (retrocesso in Serie B) Formazione tipo: Corti, Schiavi, Bogoni, Perrone, Dell'Oglio, Nicolini, Marchetti, Hernandez, Dirceu, Vincenzi, Cantarutti. Allenatore: Mazzone, poi Colautti. 1986-87: 12°/16 (vincitore della Mitropa Cup) Formazione tipo: Pazzagli, Destro, Benedetti, Perrone, Dell'Oglio, Bonomi, Iachini, Pusceddu, Brady, Barbuti, Scarafoni. Allenatore: Sensibile, poi Castagner. 1987-88: 12°/16 Formazione tipo: Pazzagli, Destro, Benetti, Agabitini, Carannante, Dell'Oglio, Carillo, Giovannelli, Agostini, Casagrande, Scarafoni. Allenatore: Castagner. 1988-89: 12°/18 Formazione tipo: Pazzagli, Destro, Fontolan, Arslanovic, Rodia, Dell'Oglio, Benetti, Carillo, Giovannelli, Giordano, Cvetkovic. Allenatore: Castagner, poi Bersellini. 1989-90: 18°/18 (retrocesso in Serie B) Formazione tipo: Lorieri, Destro, Aloisi, Arslanovic, Colantuono, Cvetkovic, Carillo, Giovannelli, Sabato, Casagrande, Garlini. Allenatore: Bersellini, poi Agroppi. 1991-92: 18°/18 (retrocesso in Serie B) Formazione tipo: Lorieri, Aloisi, Benetti, Piscedda, Pergolizzi, Zaini, Pierleoni, Troglio, Vervoort, Giordano, D'Ainzara. Allenatore: De Sisti, poi Cacciatori. 2005-06: 10°/20 Formazione tipo: Coppola, Comotto, Cudini, Domizzi, Tosto, Foggia, Guana, Parola, Fini, Bjelanovic, Quagliarella. Allenatore: Silva-Giampaolo. 2006-07: 19°/20 (retrocesso in Serie B) Formazione tipo: Pagliuca, Cudini, Pecorari, Nastase, Pesce, Fini, Boudianksi, Galloppa, Guberti, Bjelanovic, Delvecchio. Allenatore: Tesser, poi Sonetti.

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