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Calcio Champagne

Redazione

21 gennaio 2014

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Le prossime elezioni per la presidenza della Fifa si svolgeranno nel giugno 2015 (manca ancora una vita), ma la corsa è già pronta per surriscaldarsi. Il primo vero sfidante del sempiterno Sepp Blatter, pronto a rimangiarsi la parola sull’idea di pensionamento e ormai praticamente in lizza per il quarto mandato, è un nome a sorpresa: il diplomatico francese Jerome Champagne. Cinquantacinque anni, Champagne si mostra alla piazza come una figura giovanile e un volto relativamente nuovo: profilo tecnicamente ideale per proiettare la Fifa nel ventunesimo secolo. “Non possiamo continuare così. Bisogna guardare avanti, c’è bisogno di democratizzazione all’interno della Fifa”: così il transalpino ha ufficializzato la sua corsa al vertice della Federcalcio mondiale in una conferenza stampa di ieri. In passato il diplomatico è stato uomo vicino al padre-padrone Blatter: fu vice-segretario generale dal 2002 al 2005 e sostenne, con successo, la sua rielezione, dichiarandosi “orgoglioso” della campagna elettorale in suo favore, soprattutto tra le federazioni africane, ma i desideri di Champagne di fare carriera all’interno della Fifa hanno creato pesanti dissapori con il 78enne svizzero. Nel 2010 lo scandalo corruzione permette a Champagne, ormai fuoriuscito dalla cabina di comando, di presentarsi come innovatore e riformatore radicale: le sue idee “rivoluzionarie” sono state raccolte nel documento programmatico “What Fifa for 21st century?” (Quale Fifa per il 21° secolo?), dove invita la Fifa a diventare più moderna, aprendosi alle donne e ai rappresentanti dei calciatori. Attento alla tecnologia, amico di Pelè (che lo supporta nella corsa, particolare non da poco), pronto a rivedere ogni equilibri nel governo del calcio. Il diplomatico francese ha lavorato per le federazioni calcistiche e i comitati olimpici di Paesi difficili, quali Kosovo, Palestina, Israele e Cipro: merito suo il riavvicinamento tra le fazioni greche e turche in quel di Cipro; merito suo anche l’apertura della Fifa alla federazione del Kosovo, che potrà iniziare a disputare amichevoli sotto l’egida della Federcalcio mondiale. Impegni che dimostrano quanta importanza dia anche al ruolo politico, oltre che sportivo, dello sport e più prettamente del calcio. La scelta di Londra (e non di Parigi) per annunciare la sua candidatura a presidente della Fifa sottende un sottile obiettivo: l’opinione pubblica britannica non è favorevole alla rielezione di Blatter e la scelta di questa location può essere finalizzata all’ottenere un fondamentale appoggio mediatico. In attesa che anche Platini sciolga ogni riserva, Blatter trova sulla sua strada l’avversario che non si aspetta. Un elemento di instabilità che potrebbe creargli non pochi problemi. Edoardo Cozza @edocozza

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