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Guarin-Vucinic: se a decidere è il tifoso

Redazione

22 gennaio 2014

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Lo scambio Guarin-Vucinic è saltato perché Thohir ha bloccato tutto. E Thohir ha bloccato tutto perché, visto come avevano preso la notizia i tifosi nerazzurri, ha capito che forse non era il caso di iniziare l’avventura con una contestazione da parte del suo pubblico, già nella prima sessione di mercato. Meglio così per l’Inter, per tutti i motivi detti in questi giorni: 1) Il reparto offensivo è quello che probabilmente ha meno bisogno di essere migliorato: Palacio timbra con regolarità, Milito è ormai rientrato e, numeri alla mano, l'Inter ha il quarto attacco della Serie A. 2) L’Inter stava vendendo l’unico giocatore che ha mercato, senza incassare un soldo. 3) Vucinic ha già dato il meglio e alla Juve era diventato un panchinaro. Di lusso, ma pur sempre un panchinaro. 4) Guarin ha ventisette anni, Vucinic trenta. Non eravamo certo ai livelli dello scambio Inter-Juventus tra Fabio Cannavaro e Fabian Carini (un difensore che qualcosina da dare ancora l’aveva, leggasi un Mondiale da protagonista e un Pallone d’oro, per un portiere che in Italia ha contato in tutto dodici presenze, quattro all’Inter e otto al Cagliari), ma la mossa era comunque poco comprensibile da parte dei milanesi. Quanto alla controparte, la società bianconera ha fatto finta di non commentare la notizia: nel comunicato, abbiamo letto «La Juventus non commenta lo sconcertante accaduto». Dicendo di non commentare, un commento è stato fatto: “sconcertante”. D’altronde, a Torino si stavano già leccando i baffi per l’arrivo del colombiano, acquisto pensato più che altro in prospettiva, se è vero che in estate partirà uno dei centrocampisti titolari. Il punto della questione è però un altro. Accortisi che la loro squadra stava pensando solo a liberarsi dell’ingaggio di Guarin, senza pensare a rinforzare veramente la rosa, i tifosi nerazzurri hanno posto il veto sull’affare ormai concluso. Non è certo la prima volta che una società si piega alla volontà dei suoi tifosi (ricorderete quando sfumò l’affare Stankovic da parte della Juve, o quando questa estate gli ultras del Brescia esonerarono l’allenatore in seconda Fabio Gallo). Resta casomai da capire, perché solo alcuni abbiano potere di scelta. Chiudiamo con due frasi di Capello, una datata e una pronunciata tre giorni fa: la prima è «In Italia comandano gli ultras», l'altra è «Thohir non sta facendo nulla per l'Inter». Sulla prima, impossibile dargli torto (riuscì a darglielo Petrucci); sulla seconda, beh, se gli affari di Thohir devono essere come quello che stava per mandare in porto, allora è preferibile l'immobilismo di cui lo ha accusato il Ct della Russia. Giovanni Del Bianco

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