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I Sochi olimpici di Putin

Sicurezza, omofobia, disastri ambientali: le ombre sulle Olimpiadi invernali che stanno per partire.

Redazione

7 febbraio 2014

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A pochi minuti dalla cerimonia delle Olimpiadi invernali di Sochi, le prime ospitate dalla Russia nell’era post-sovietica, cerchiamo di dare uno sguardo ai problemi e alle polemiche che hanno anticipato il via. La cerimonia d’apertura sarà boicottata da diversi presidenti, tra cui Obama e Hollande, in protesta contro le violazioni dei diritti agli omosessuali da parte di Putin (una accusa che gli viene mossa è quella di usare le Olimpiadi in casa sua per autocelebrarsi innanzi agli occhi del mondo, mostrando solo ciò che è opportuno a fini propagandistici. Pare che ceceni, daghestani e migranti caucasici siano stati espulsi da tempo dalla zona). Il maltrattamento delle minoranze da parte del governo Putin ha creato sconcerto nell’opinione pubblica di molti Paesi occidentali, alcuni dei quali hanno scelto di non presenziare alla festa. Ci sarà invece Enrico Letta. Ma oltre alla questione-omofobia, la più discussa alla vigilia dei giochi, tanti sono i motivi di dibattito attorno a Sochi 2014. Altre polemiche sono state causate dalla speculazione attorno ai costi delle infrastrutture: per ospitare i XXII Giochi invernali, la Russia ha speso 51 miliardi di dollari per organizzare l’evento, cifra che rende queste Olimpiadi le più costose della storia. Se consideriamo che per l’edizione di Vancouver vennero spesi 9,2 miliardi di dollari, è lampante come i prezzi siano sin troppo lievitati. I Giochi rischiano di non dare una spinta all’economia del Paese (opinione espressa dall’agenzia di rating Moody’s), ma solo di creare buchi di bilancio nelle casse statali e gravare eccessivamente sui contribuenti (che si faranno carico di 45,8 miliardi di dollari). L’unica zona che ha beneficiato delle Olimpiadi, almeno sul breve, è proprio il Krasnodar, la regione di Sochi, dove c’è stato un aumento dell’occupazione. E ancora. Motivo di rabbia è stato vedere la torta venir spartita dalle solite facce: Gazprom, Sberbank (colossi controllati dallo stato), oligarchi e imprenditori vicini a Putin: questi ultimi hanno vinto gli appalti per costruire le infrastrutture più costose: la superstrada che costeggia il Mar Nero, una centrale elettrica, nuove strade e nuovi ponti, un oleodotto. E visto che il Caucaso occidentale è patrimonio dell’Unesco, è ancor di più grande significato il danno ambientale apportato dalle ditte che hanno dovuto costruire le strutture (è stata persino distrutta una parte del Parco nazionale di Sochi). Una piena del fiume Mzmyta, lo scorso settembre, ha allagato la città, pare per colpa della speculazione edilizia e non per la portata delle piogge. Una voce contro gli speculatori è stata sollevata da Gian Franco Kasper, membro del Cio e presidente della Federazione Internazionale di Sci: «Diciotto miliardi sono stati spesi in tangenti. Un terzo della spesa lo ha preso una mafia vicina al Cremlino». Altre ombre sono sul doping: lo scorso novembre la Wada ha ammonito il centro antidoping, reo di non offrire garanzie sui test e dunque, a rischio di sospensione (che effettivamente c’è stata, ma con Non manca la possibilita di sedersi ai tavoli della roulette online gratis online oppure di puntare tutto su video poker o tavoli di dadi. la condizionale: entro dicembre, il centro antidoping delle Olimpiadi ha dovuto reclutare esperti sul tema dei controlli e regolamentare la qualità dei controlli). Il problema pare superato, ma è l’ennesimo esempio del tipo di mala-organizzazione, che c’è stato nel gestire l’evento. E come se non ci fossero già tanti problemi, la vigilia dei Giochi è stata scossa dagli attentati terroristici: le esplosioni di metà gennaio di Makhatchkala e quelle di Volgograd dello scorso dicembre, hanno avvolto di paura lo svolgersi delle Olimpiadi. L’omofobia di Putin, i disastri ambientali, le speculazioni edilizie, i controlli così così dell’antidoping e il problema sicurezza: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Putin e i suoi scudieri hanno messo in cattiva luce queste Olimpiadi che stanno per partire. Sta agli atleti cercare di salvare la faccia della Russia. Giovanni Del Bianco _____________________________ Alcune cose da sapere sulle Olimpiadi: - La municipalità di Sochi è l’unica organizzatrice dell’evento, ma i giochi saranno divisi tra Adler e Krasnaja Poljana. Sochi è una città di 343.000 abitanti, che si affaccia sul Mar Nero. È il secondo centro del Krasnodar, regione meridionale della Russia. - Le Olimpiadi sono state assegnati a Sochi nel 2007, quando la città russa ha superato la concorrenza di Salisburgo (Austria) e Pyeongchang (Corea del Sud). Quest’ultima si è consolata con l’assegnazione dell’edizione 2018. - Parteciperanno 88 Paesi, ed è un nuovo record. Superati, dunque, gli 82 di Vancouver. Il continente meno rappresentato è ovviamente l’Africa, con tre sole nazioni: Marocco, Togo e Zimbabwe. Le nazioni al debutto nelle Olimpiadi invernali sono Dominica, Malta, Paraguay, Timor Est, Togo, Tonga e Zimbabwe. - Le discipline olimpiche saranno quindici: biathlon, bob, combinata nordica, curling, freestyle, hockey su ghiaccio, pattinaggio di figura, pattinaggio di velocità, salto con gli sci, sci alpino, sci di fondo, short track, skeleton, slittino e snowboard. La combinata nordica è l’unica disciplina solamente maschile. - Gli Stati Uniti sono il Paese che ha portato in Russia più atleti: 230. A seguire ci sono i padroni di casa (225), il Canada (221), la Svizzera (168), la Germania (152), la Norvegia (134), l’Austria (130), il Giappone (113), la Svezia (106) e la Finlandia (103). - Lo stadio Olimpico Fist (40.000) posti ospiterà la cerimonia d’apertura e quella di chiusura. Costruito ad hoc per le Olimpiadi, lo vedremo anche ai Mondiali di calcio del 2018. Nella foto, le mascotte di Sochi 2014.

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