La spending review che dovrebbe andare a toccare gli stipendi dei dirigenti pubblici non riguarderà di sicuro Cesare Prandelli, che ha appena raggiunto con Abete l'accordo per prolungare fino al 2016 il suo rapporto con la Nazionale e soprattutto con la FIGC: più direttore tecnico che allenatore, insomma, per un ingaggio che ancora non si conosce (anche perché il contratto non è stato materialmente firmato) ma che non sarà di sicuro inferiore al milione e settecentomila euro netti (il costo per la federazione è quindi in pratica il doppio) attuali. Eppure le FIGC, che dipende dal CONI, non è certo un'azienda privata… Al netto della demagogia, anche nostra, sui soldi, perché finché qualcuno glieli dà Prandelli fa benissimo a prenderli (per tacere del fatto che in questi tre anni e mezzo ha lavorato molto bene, per risultati e ambiente creato), può essere interessante un discorso su questa riconferma a metà del nostro commissario tecnico. Diciamo a metà, perché l'idea iniziale di Prandelli era quella di una superfiducia-preventiva, quindi con firma fino al 2018, in alternativa al guardarsi intorno in questi mesi premondiali. Ma le situazioni cambiano di settimana in settimana e certe panchine che un mese fa sembravano confermate per il 2014-15 (Seedorf e Mazzarri, per dirne due con stipendio da Prandelli, anzi di molto superiore) non sembrano più tanto blindate. Alla fine Abete ha optato per i due anni, seguendo la filosofia più scontata, quella di non far andare al Mondiale un c.t. con il contratto in scadenza. Situazione che in realtà incide pochissimo. Nel 2006 e nel 2010 abbiamo avuto Marcello Lippi in entrambi i casi con il contratto in scadenza: in Germania campioni del mondo e in Sudafrica fuori nel girone iniziale. In altre parole, il Mondiale è una manifestazione così importante nella vita di un calciatore che del contratto del suo allenatore non gliene potrebbe importare di meno. Successi e fallimenti dipendono da molti fattori, non ultimo lo stato di forma dei giocatori-chiave: ma Pirlo e Balotelli sono allenati dal c.t. solo un mese l'anno… Questo mini-rinnovo quindi chi tutela di più? Di sicuro Prandelli, che avrà un paracadute finanziario in caso di disastro in Brasile.