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Redazione

6 maggio 2014

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Solo gli avversari della Juventus potrebbero trarre giovamento da una separazione consensuale fra Antonio Conte e il club bianconero, dopo 3 scudetti in 3 anni. Per questo risulta incomprensibile la credibilità mediatica che hanno queste voci, al di la del contratto che Conte continua ad avere e del fatto che il sempre sportivo Andrea Agnelli non ha in mente al momento alcuna soluzione alternativa. Le continue richieste di rinforzi da parte dell'allenatore sono in società sempre state giudicate per quello che sono, cioè un mettere le mani avanti per giustificare le magre figure in Champions League, ma di sicuro qualcosa verrà fatto (partendo da Alexis Sanchez, come dice Moggi, e continuando con un nome vero in difesa e sulle fasce). Sempre tenendo presente che il 3-5-2 è il modulo migliore per mettere la squadra in mano a un Pirlo 35enne, ma non certo quello adatto a utilizzare esterni offensivi o di centrocampo di qualità, ammesso che si riesca ad ingaggiarli. La Juventus attuale non ha né i soldi né l'appeal per attrarre i Robben o i Bale, ma soprattutto non saprebbe dove metterli se non genericamente a fare le seconde punte. Insomma, se Conte è stanco come dice forse è il momento di cambiare modulo di gioco più che cambiare allenatore. Perché non è certo uno dei migliori tecnici del mondo (oltre Chiasso e Ventimiglia i successi non sono ancora arrivati, come dire, copiosi), anche se potrebbe diventarlo, discorso che del resto vale anche per Corini. Mentre è probabile che nessun allenatore al mondo, nemmeno un quadrumvirato Ancelotti-Guardiola-Mourinho-Simeone, avrebbe fatto meglio di lui nell'ambiente juventino, che pretende sempre il massimo risultato mettendo a disposizione dei suoi tecnici giocatori di medio livello: non sapremmo definire altrimenti i difensori e i laterali titolari in bianconero. Conte è stato un eccezionale motivatore, assicurando alla sua squadra una intensità notevole anche nelle poche giornate no e non ha fatto invenzioni tattiche perché convinto, a ragione (Ancelotti, per dire, avrebbe avuto un'altra idea), che in società l'essere primi in Italia faccia parte del DNA più che della ricerca di grandi imprese in Europa. Separarsi da Pogba sarebbe soltanto un errore, perché tre giocatori medi non spostano come un potenziale fuoriclasse, mentre separarsi da Conte sarebbe un suicidio e un regalo a una concorrenza che certo non metterà le mani su Cristiano Ronaldo o Iniesta. La Champions è un problema ingigantito, come insegna l'Atletico Madrid finalista con un fatturato che è metà di quello juventino e un quarto di quello del Real: già adesso la squadra bianconera è da quarti di finale tranquilli tutti gli anni, nell'anno giusto può andare anche oltre. Previsione? Visto che sul Guerino le previsioni amiamo farle 'prima'… Conte farà un po' il prezioso, anche perché per la Juve è prezioso, poi dopo qualche vaga promessa di rinforzo ed un 'adeguamento' del contratto andrà in vacanza contento e ancora bianconero.

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