Come è noto il Marocco non organizzerà la Coppa d’Africa in programma il prossimo gennaio. La scelta è avvenuta proprio da parte della federazione marocchina, che ha deciso di ritirarsi a due mesi dal via (o di posticipare il tutto al 2016), per paura della diffusione dell'ebola, il virus che ha causato già 5000 morti nell'Africa occidentale, specialmente in Sierra Leone, Guinea e Liberia. La Confederazione africana ha deciso che la Coppa non sarà annullata, ma si giocherà in un altro Paese, il cui nome sarà rivelato dal presidente Issa Hayatou in questo week-end.
Diamo un’occhiata ai nomi circolati per prendere il posto del Marocco (che tra l’altro è stato anche squalificato dalla Caf, che ha ritenuto fuori luogo il ritiro dovuto a cause sanitarie: ha senso squalificare un atteggiamento responsabile?). Tiratesi subito fuori Ghana e Sudafrica per impossibilità economica, sembrava l’Angola (che ospitò l’edizione 2010, quella rovinata dagli spari contro l’autobus della nazionale togolese), la nazione favorita per prendere il posto del Marocco, ma l’ipotesi pare tramontata dopo le parole delle federazione angolana che sostiene “che servono almeno due o tre anni per organizzare eventi così grandi”. I nomi che circolano con più insistenza restano quelli dei Paesi che hanno ospitato le ultime edizioni, evidentemente più pronti per stadi e infrastrutture.
Il Gabon co-ospitò con la Guinea Equatoriale l’edizione del 2012, ma da solo non può certo correre, con appena due stadi disponibili; la Tunisia organizzò la Coppa d’Africa del 2004 e ha stadi tutto sommato moderni, ma l’instabile clima politico e la violenza negli stadi potrebbero avere un certo peso; anche la Nigeria potrebbe entrare in corsa (ha ospitato i Mondiali Under 19 nel 2009), ma il problema della sicurezza e le elezioni presidenziali a ridosso del torneo non sono una garanzia.
Nonostante il ritiro dalla Coppa d’Africa, il Marocco ospiterà ugualmente a dicembre il Mondiale per club. Scelta che ovviamente ha suscitato immediate polemiche. Questa la giustificazione da Rabat: “A differenza della Coppa d’Africa, non ci aspettiamo molti tifosi provenienti dalle zone colpite dall’ebola, visto che gli unici club africani che prenderanno parte al torneo sono gli algerini dell’ES Sétif e i padroni di casa del Moghreb Tétouan”.
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco