Le rose della serie A limitate (anzi no, il tesseramento per gli Under 21 rimane libero) a 25 giocatori per squadra, a partire dalla prossima stagione, a prima vista sarebbe un buon segnale di vita della federazione di Tavecchio, Galliani e Lotito (visto ad Anno Uno, preso dalla costruzione della sua prossima carriera politica), anche se ovviamente non è che la Nazionale si riempirà di fenomeni da domani mattina soltanto per questo provvedimento. Che allinea il calcio italiano alla UEFA, in particolare per quanto riguarda i 4 italiani più i 4 con un passato nel vivaio del club, senza dare troppo fastidio ai club: quasi tutti infatti sarebbero già in regola da quest'anno e l'escamotage degli Under 21 permette di mettere nei 25 quattro sconosciuti anche senza futuro delle giovanili sistemando poi la rosa con Under 21 di maggior valore presi sul mercato. Fermo restando che nessun allenatore, a meno di epidemie, fa ruotare più di 17-18 giocatori. Insomma, nella sostanza è cambiato pochissimo. E la nuova 'eccezione' prevista per gli extracomunitari, quella che nel caso di nazionali (come in Premier League) permette un ingaggio senza sostituzione di un extracomunitario già in rosa, non va certo nella direzione del valorizzare i giovani italiani. Mitica poi la norma sulla ineleggibilità, per condanne da un anno in su: sembra tagliata dal sarto per Galliani e Lotito, per non parlare di Della Valle, che per Calciopoli hanno avuto condanne sportive definitive inferiori all'anno (quelle della Corte Federale, ultimo grado di giudizio FIGC, erano invece di molto superiori). Non si è chiaramente più parlato della serie A a 18 squadre, con un mese di riposo o di allenamenti con la Nazionale in più, che invece nei giorni successivi al gol di Godin sembrava imprescindibile.
Twitter @StefanoOlivari