Il cinepanettone del 2022 si girerà in Qatar, ma non farà tanto ridere. Perché con l'arroganza cosmica del denaro lo sceicco Salman bin Ebrahim Al-Khalifa, presidente della confederazione asiatica (la AFC) e capo di una delle tante commissioni della FIFA definite pietosamente task force per giustificare le note spese, ha escluso per i Mondiali la sensata ipotesi di maggio, proposta dall'Europa per non spaccare due sue stagioni sportive, affermando che la manifestazione si terrà in novembre e dicembre. Il dirigente del Bahrein, ovviamente facente parte della famiglia reale, ha spiegato la sua posizione affermando che la Coppa del Mondo nella prima metà del 2022 toglierebbe visibilità ai Giochi Olimpici Invernali. Che sarebbero però a inizio febbraio quindi non si capisce a tre mesi di distanza quale visibilità toglierebbe il calcio a gare di biathlon e snowboard già svoltesi. A maggior ragione, per questo motivo dei Giochi oscurati, cassati gennaio e febbraio. Dal canto loro i qatarioti si sono tenuti bassi e hanno mandato avanti il presidente dell'AFC, un po' perché tenuti sotto scacco dalle accuse di corruzione nell'assegnazione del torneo e molto perché sanno di avere dalla loro parte il segretario generale Valcke, dichiaratamente, e in maniera più sotterranea Blatter. L'argomento verrà discusso a Zurigo fra un mese, ma l'orientamento è chiaro: Confederations Cup 2021 a giugno ma in un paese asiatico diverso dal Qatar (quindi altre bocche che verranno sfamate), poi a novembre-dicembre 2021 una manifestazione a inviti in Qatar (come minimo il Mondiale per club) che funga da vero e proprio test per quello che si annuncia come il Mondiale più finto della storia. Il totodate, riportato dalla BBC, dà come probabile un inizio il 26 novembre e la finale il 23 dicembre, quindi con un calendario ipercompresso: poi magari i numerosissimi tifosi stranieri presenti (di sicuro più che al recente Mondiale di pallamano, svoltosi proprio in Qatar, con gli spettatori addirittura pagati per presenziare) decideranno di festeggiare il Natale a Doha. Fuori dallo scherzo, bisogna ricordare che contro l'ipotesi maggio congiura anche il mese del Ramadan, che nel 2022 inizia il 2 aprile, mentre più deboli sono le giustificazioni climatiche. Il maggio in Qatar non è certo più caldo, basta guardare le medie delle temperature, del giugno in Spagna o del luglio in Italia. Conclusione? Per conquistare una civiltà allo sbando non c'è bisogno dei kalashnikov.
Twitter @StefanoOlivari