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Colantuono, l’Atalanta scommette sull’esonero

Redazione

4 marzo 2015

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L'esonero di Stefano Colantuono dalla panchina dell'Atalanta è abbastanza strano. Non per la classifica dei nerazzurri, quartultimi con soli tre punti di margine sul Cagliari: si sono visti allenatori cacciati anche in situazioni molto migliori. L'esonero di Colantuono è strano perché riguarda non il solito tecnico con la valigia, ma un uomo che a Bergamo aveva messo radici facendo grandi cose sia alla sua prima esperienza, dal 2005 al 2007, che in questa che era in corso dal 2010. Di più: dopo gli esordi nel circuito di squadre della famiglia Gaucci e la prima esperienza a Bergamo, Colantuono ha avuto grossi problemi sia a Palermo che al Torino, con tanto di esoneri (da Zamparini addirittura due). In altre parole, è uno di quei casi di allenatore preparatissimo, corteggiato (a parole) a volte da grandi club in crisi, al punto che fino a un mese fa era nella rosa dei tanti in lizza per sostituire Inzaghi l'anno prossimo al Milan, ma che in pratica funziona in un solo ambiente. Cosa è dunque accaduto, a parte una flessione di risultati? È accaduto che il 9 febbraio  la procura di Cremona ha terminato le indagini riguardanti il calcioscommesse, che oltre ai soliti nomi (Doni su tutti) ha visto la comparsa della figura dell'allenatore, riguardo a Crotone-Atalanta 2-2 del 22 aprile 2011 (i bergamaschi vinsero quel campionato di B, conquistando la promozione), con un over (cioè più di 2,5 gol) che secondo i magistrati fu concordato fra vari tesserati. Non sta a noi trarre conclusioni, ma molti tifosi dell'Atalanta hanno cambiato idea rispetto ai tempi delle marce per Doni (davvero degne di miglior causa, con il senno di poi e anche con quello di prima) e meditano una sorta di class action contro i colpevoli o presunti tali dei tarocchi. E quindi? Detto che le ultime quattro sconfitte sono arrivate con squadre superiori come rosa (Fiorentina, Inter, Juventus, Sampdoria) e che il calendario da qui alla fine della stagione è favorevole, bisogna andare al punto. Percassi è in grado meglio di noi e forse anche degli stessi magistrati di entrare nel merito delle varie vicende, quello che è certo è che ha voluto allontanare il nome dell'Atalanta da quello di potenziali indagati. Con tutta la stima per la storia di Reja, se non abbiamo contato male al ventesimo subentro a stagione in corso in carriera (fossero anche 18 o 19, sarebbe record mondiale), non è che garantisca la serie A più di quanto avrebbe fatto Colantuono. Twitter @StefanoOlivari

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