Quale è la caratteristica di Erick Thohir che ha colpito favorevolmente Moratti, nel momento in cui ha voluto cedere la maggioranza azionaria dell'Inter? Più volte abbiamo scritto la risposta, qui sul Guerino, venendo criticati da quelli che vedono un 'progetto' ovunque: Moratti gradiva l'approccio finanziario e imprenditoriale dell'imprenditore indonesiano, perché al di là del diritto di prelazione sulle sue quote (scade fra un anno) gli avrebbe garantito di riprendersi l'Inter se gli fosse tornata la voglia di farlo, una volta sistemata l'azienda di famiglia (cosa che non è ancora avvenuta). Questo non significa che Thohir sia un prestanome, anche se a qualcuno il sospetto rimane, né che la sua avventura interista sia finita dopo un anno e mezzo di (piccole) teste tagliate e di politica sportiva ondivaga, ma soltanto che avendone una convenienza toglierebbe il disturbo senza problemi. Il passivo della stagione 2014-15, cifre non ufficiali, dovrebbe essere di poco superiore ai 50 milioni di euro e senza Europa nessun marketing del mondo potrà invertire la rotta. Premessa necessaria per capire cosa stia succedendo dopo che la Gazzetta dello Sport ha dato conto del cambio di idea di Moratti, deluso per la stagione interista e con più di una mezza idea di tornare in pista. Scenario che esiste senz'altro nella sua testa, ma non nei fatti, se i fatti sono la discesa in campo di imprecisati fondi di investimento stranieri (notoriamente desiderosi di investire su club in perdita), l'azionariato popolare (bella idea, peccato che gli italiani quando bisogna tirare fuori i soldi sperano sempre che lo faccia qualcun altro: infatti qui non ha mai funzionato, ad alto livello) e l'immancabile 'cordata' con la presenza nientemeno che di Ernesto Pellegrini. Che anche il presidente dal 1984 al 1995 volesse tornare in pista lo avevamo scritto mesi fa, ma dubitiamo che lo possa fare con un Moratti che due anni fa lo aveva trattato con freddezza quando Pellegrini aveva provato a tenere la proprietà dell'Inter a Milano mettendo insieme vari personaggi. Conclusione? Thohir non venderà l'Inter domani mattina e nemmeno può essere obbligato a farlo, ma si stanno mettendo in moto meccanismi mediatici già visti nel 1995, oltretutto contro un Pellegrini che i soldi veri nell'Inter ce li aveva sempre messi. Il rischio concreto, per l'Inter intesa come squadra, è quello di sentirsi sempre all'interno di una fase di transizione e quindi giustificata nel piccolo cabotaggio.
Twitter @StefanoOlivari