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Olimpiadi, Rio scoraggia Roma 2024

Olimpiadi, Rio scoraggia Roma 2024

Redazione

5 agosto 2015

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Oggi, 5 agosto 2015, mancheranno esattamente 365 giorni all’inaugurazione dell’Olimpiade di Rio de Janeiro, la gigantesca rassegna sportiva messa in campo dal Paese sudamericano appena due anni dopo il Mondiale di calcio. Leader del Brics, delle Nazioni emergenti che vedono dentro anche Russia, India, Cina e Sudafrica, il Brasile ha investito speranze enormi e miliardi di dollari sull’evento. Al quale legava e lega la sua nuova collocazione nella cartina del mondo. Ma a un anno esatto dal via, l’allarme si insinua nelle maglie dell’evento più importante al mondo. Riassumo dalla cronaca di questi ultimi giorni: l’organizzazione mondiale della Sanità ha chiesto di controllare la Baia di Guanabara per la presenza di virus, alcuni impianti debbono essere ancora terminati – a partire dal Coliseum che ospiterà basket e lotta - le favelas vanno ripulite dalla violenza e negli ultimi 5 anni sono state uccise 1.500 persone dalla Polizia nella solo Rio de Janeiro. Tra l’altro, dal giorno dell’aggiudicazione a oggi, molte cose sono peggiorate nel Paese. Anche lì scandali e classe dirigente corrotta, come denunciava ieri un esaustivo reportage di Repubblica, e quasi due punti di disoccupazione in più, che si aggiungeranno a un Pil per la prima volta in negativo dopo moltissimi anni. Tradotto: una delle terre più giovani e forte del pianeta arriva sfiancata alla data X, con la minaccia – non di sua stretta competenza, ma comunque incombente – che lo scandalo del doping nell’atletica si allarghi e travolga il Cio. Il pensiero porta inevitabilmente alla nostra piccola Roma, meno della metà degli abitanti di Rio. Una città meravigliosa e complicata, sfarzosa e fragilissima, elemento quest’ultimo che ci preoccupa assai. Da 25 anni, tanto per ricordare, si tenta inutilmente di terminare la linea C della metropolitana, mentre la malavita ha preso possesso della città. L’inchiesta di Mafia capitale è sempre lì ad ammonire su cosa succeda in Italia quando ci sono di mezzo la politica e i lavori pubblici, i due campi di battaglia ideali offerti da un’Olimpiade. Accanto a questo, il degrado progressivo e inarrestabile si palesa ogni giorno di più nelle strade della più bella città del mondo, costretta a convivere tra meraviglie storiche e sconcezze moderne. Non lo diciamo noi, l’ha scritto il New York Times, il più autorevole giornale del mondo. Basta fare due passi nelle piazze capitoline, specie di notte, per capire in che condizioni versi adesso la capitale. Al resto pensano gli scioperi selvaggi e un sistema viario datato, obsoleto. Come si può pensare di portare migliaia di atleti, milioni di persone in aggiunta ai normali turisti? Come si può farlo pensando a certi “prenditori” italiani? Mi immagino già gli appalti, i tempi di consegna, il count-down insostenibile. Mica siamo più ai tempi dei romani, in cui il Colosseo veniva consegnato in sei anni. Poche ore fa, Luca Cordero di Montezemolo, ha spiegato al Financial Times che «dobbiamo provarci, niente disfattismo». I gufi cari al premier Matteo Renzi, altro grande sponsor di Roma 2024. «Senza i Giochi, Roma non cambierà mai” ha aggiunto LCdM. Tutto sommato, visto anche come sta andando a Rio, potrebbe essere l’unica, possibile salvezza della città. @matteomarani

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