Che bella Coppa Italia con l’Alessandria, lo Spezia e il Carpi che arrivano ai quarti di finale e con la certezza che avremo una formazione non di A all’altezza delle semifinali. All’improvviso ci si accorge che una coppa nazionale non ridotta ad un discorso tra le solite note, non rappresenta l’impoverimento di un torneo, ma l’esatto contrario.
Tutti contenti e tutti entusiasti. Allora, perché non ne approfittiamo per cambiare questa formula brutta e antisportiva (e incredibilmente longeva: in passato la Coppa ha cambiato tutti i formati possibili, evitando il modello migliore da imitare, quello della Fa Cup e della Scottish Cup)? Perché non sostituirla con una nuova che non obblighi le squadre minori a dover scalare una montagna dietro l’altra e sempre in trasferta? Avremmo molte più storie come quelle scritte e apprezzate in questi giorni. Via allor le teste di serie e via il meccanismo che premia le più forti facendole giocare in casa.
La manifestazione in corso si sta svolgendo in stadi mezzi vuoti, dove gli affreschi più belli sono venuti dai tifosi in trasferta, elettrizzati dallo sfidare le big. Abbiamo tutti in mente i tifosi del Crotone a San Siro o dello Spezia all’Olimpico. Visto che il trofeo interessa più queste realtà che quelle delle metropoli (ovvio, Milan-Spezia è una partita tra le tante per il Milan e un incontro indimenticabile per lo Spezia), sarebbe un ulteriore motivo per giocare in casa delle squadre meno quotate. Avremmo sicuramente impianti pieni e non malinconici match giocati quasi a porte chiuse. Oppure, se si preferisce non favorire nessuno, che almeno si sorteggi il campo.
Ad ogni modo, è difficile che la coppa cambi formula; alle grandi va bene così. Un’annata diversa, infatti, non modifica la sostanza di un torneo che orribile era e orribile rimane. Gli exploit sono un caso. Il torneo continua ad essere pensato per le più forti e per questo rimarrà così. Anzi, ora c’è persino la scusa pronta: «Vedete che anche così è una competizione aperta a tutte le soluzioni?».
Se proprio non si vuole cambiare e si ritiene opportuno mantenere le teste di serie, sarebbe più giusto che queste siano scelte dalla precedente Coppa Italia, non dal precedente campionato. Perché l’Alessandria l’anno prossimo dovrà ripartire da capo e ripetere tutta la trafila, senza venir premiata per questo suo incredibile percorso?
Giovanni Del Bianco
@g_delbianco