Una partita dai molteplici significati, in particolare se si pensa agli avvenimenti storici del 1939: impossibili da mettere da parte anche a decenni di distanza. Dal lato più squisitamente calcistico, Germania-Polonia mette di fronte il blasone dei campioni del mondo e la solida banda guidata da Lewandowski, vogliosa di stupire. Squadre entrambe vincitrici nella prima partita. Löw sostituisce Mustafi con Hummels al centro della difesa; fuori Kapustka e dentro Grosicki nella Polonia, oltre al cambio in porta tra Szczesny e Fabianski. Nella prima frazione si possono registrare solo tentativi tedeschi: Draxler (4') crossa da sinistra, ma Götze manda alto di testa; botta mancina di Hector (6') sul fondo; destro a lato in scivolata di Kroos (16') su assist di Müller; destro largo e sbilenco di Khedira (44'). La Polonia si difende molto bene con il roccioso Pazdan, oltre a contrattaccare con le incursioni intermittenti di Blaszczykowski e Lewandowski. Portieri di fatto inoperosi fino all'intervallo. Alla ripresa del gioco, Löw inverte davanti Müller con Götze, nella speranza di cambiare le dinamiche offensive. In realtà non cambierà granché. Le migliori possibilità capitano dalle parti di Milik, che sciupa due nitide palle-gol (46' e 69'): soprattutto la seconda, lisciando un rigore in movimento, è clamorosa. La Germania ci prova senza fortuna con i tentativi imprecisi di Götze, Hummels, Kroos (due volte) e Özil. Nonostante un secondo tempo maggiormente ricco di emozioni, il risultato non si schioda dallo 0-0 per la prima volta a Euro 2016.
I PIÙ E I MENO
+ Michal Pazdan: roccioso ed attento al centro della difesa, è sempre nel posto giusto al momento giusto.
+ Jérôme Boateng: più efficace rispetto all'esordio; mura Lewandowski in scivolata, che aveva appena esploso un tiro da buona posizione.
+ Robert Lewandowski: non punge dalle parti di Neuer. Gioca però con grande sacrificio, arretrando di parecchi metri pur di trovare un pallone giocabile.
+ Thomas Müller: incide molto meglio nella ripresa, grazie all'accentramento deciso da Löw. Prova ad illuminare la manovra d'attacco.
+ Mats Hummels: cresce con il passare dei minuti, avendo spesso la meglio su Lewandowski. Compie un grande recupero su Milik.
- Julian Draxler: fa sempre lo stesso stucchevole movimento. Riceve palla a sinistra e scarica per un compagno. Da lui ci si aspetta qualcosa di meglio, date le qualità.
- Arkadiusz Milik: sbaglia due nitide palle gol, prima di testa e poi lisciando clamorosamente un rigore in movimento.
- Mario Götze: si può descrivere la sua prestazione con un aggettivo molto preciso. Anonimo.
IL TABELLINO
Saint-Denis, 16 giugno
Germania-Polonia 0-0
Germania (4-2-3-1): Neuer (C); Höwedes, Boateng, Hummels, Hector; Khedira, Kroos; Müller, Özil, Draxler (72' Gómez); Götze (61' Schürrle). In panchina: Leno, Ter Stegen, Mustafi, Tah, Kimmich, Schweinsteiger, Can, Weigl, Sané, Podolski. Ct: Löw.
Polonia (4-4-2): Fabiánski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Blaszczykowski (80' Kapustka), Krychowiak, Maczynski (76' Jodlowiec), Grosicki (87' Peszko); Milik, Lewandowski. In panchina: Szczesny, Boruc, Cionek, Wawrzyniak, Salamon, Linetty, Zielinski, Starzynski, Stepinski. Ct: Nawalka.
Arbitro: Kuipers (Olanda).
Note: ammoniti Khedira, Özil, Maczynski, Grosicki, Boateng, Peszko; recupero: 0'pt, 3'st.
Uomo partita Uefa: Boateng.
Fabio Ornano
@fabio_ornano