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Cantù che vai usanza che trovi (Guerin Basket)

Cantù che vai usanza che trovi (Guerin Basket)

Redazione

2 dicembre 2015

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Cantù che vai usanza che trovi – le premesse. Si comincia il 28 novembre con il Sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, che, saputo del tesseramento di JaJuan Johnson sul suo profilo Facebook scrive un post che dice: “CONFERMATO JJJ - Volevate vincere facile? Vi è andata male! Vi aspettiamo e sono ca@@i (non censurato nel post) vostri!!! MILANO IS FASHION - CANTU' IS DEVOTION - Claudio Bizzozero sindaco (e tifoso) libero del Comune departitizzato di Cantù”. Mischia un po’ tutto il Sindaco – politica, basket, tifo, rancore verso i rivali (sportivi e politici) – pur di non fare bella figura. E ci riesce. Poco prima in un altro post invece aveva scritto: “WH + JJJ: FINALMENTE A TESTA ALTA!!!!!! Era facile vincere contro chi aveva un decimo del vostro bubget, vero? Adesso però la musica è cambiata! E in più, le vecchie cariatidi, sempre a galla, del basket italiota (che muovono la bocca a comando come le marionette, per dire quello che vuole chi tira i fili) ora hanno pane per i loro denti. Bravo Dima, vai avanti per la tua strada e non farti intimorire da questi quattro morti viventi!!!!! E soprattutto non dar retta ai commenti degli eunuchi di cui l'itaGlia è piena zeppa!!!!! E' un po' come in politica: il problema di questo assurdo paese è che c'è troppa gente che per convenienza piega la testa davanti al padrone (magari in cambio di qualche briciola della torta da dividere). Ma a volte capita che salta fuori uno che non la piega più. In politica come nello sport: schiena dritta e testa alta!!!!!!! Così si fa!!!!!!!   Abbiamo subìto per decenni senza proferire verbo, ma adesso si cambia registro. Finalmente!!!!! Per quel che può servire, il sindaco (tifoso) condivide TOTALMENTE!!!!!”. Anche qui c’è un po’ di tutto: livore verso gli avversari, voglia di rivalsa, attacco alla federazione, alla politica, all’antipolitica e soprattutto un inno al nuovo presidente Gerasimenko, arrivato in città portando entusiasmo, curiosità e un sacco di soldi (ma anche altro). Cantù che vai usanza che trovi 2 – la gara. Arriva finalmente il giorno della gara con Milano, il vulcanico Presidente della Pallacanestro Cantù, per l’occasione ha fatto venire direttamente dall’Ucraina le Red Foxes, un gruppo di cheerleader molto famose (a casa loro) con il compito di animare il pregara con Milano e gli intervalli della partita. Detto fatto: nel pregara le cheerleader (che dire belle è dire poco) in mezzo al campo tirano una torta in faccia un ragazzo con la divisa dell’Olimpia, nello specifico la maglia di Gentile, e poi ballano durante gli intervalli facendo divertire il pubblico. Durante tutto il match poi il vulcanico Presidente non perde occasione per andare in panchina e dire la sua ai giocatori sul gioco della squadra e le scelte di coach Corbani. Cantù che vai usanza che trovi 3 – il follow up. Cantù alla fine perde la gara con Milano. Ma gli strascichi sono molti e, guarda caso, nessuno riferito alla partita in se, ma solo al contorno. La Cremascoli si dimette dal suo ruolo di consigliere federale, a causa degli “attacchi subiti” dai colleghi di club nella questione del tesseramento di JaJuna Johnson (c’è molta fiducia tra colleghi). Proli – presidente dell’Olimpia di Milano – ha definito discutibili le dichiarazioni del sindaco di Cantù e ha bollato come “sfregio alla maglia” la scenetta della torta in faccia delle Red Foxies, chiudendo pio con una dichiarazione sui valori dimostrati in campo dai suoi giocatori. Petrucci ne ha avute sia per il “vulcanico presidente” ( “queste sono cose – la torta in faccia – che fanno piangere e non ridere”) che per il sindaco di Cantù: (“sono un suo collega, guido il Comune di San Felice al Circeo – Il presidente deve avere una ossessione per le poltrone – , e dietro la mia scrivania ho una frase di Oscar Wilde: A volte meglio tacere e dare l'impressione di essere stupido, piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio”). Infine la Fip che ha multato Cantù con 4500 € così composte: 750 € per uno sketch offensivo (cara ‘sta torta”!); 750 € perché l’accompagnatore della società non ha proibito l’ingresso in campo al vulcanico Presidente; 3000 € perché il vulcanico Presidente sostava per tutta la partita nel tunnel di accesso agli spogliatoi, dove non poteva stare. Cantù che vai usanza che trovi 4 – considerazioni. Intanto qualcuno dovrebbe spiegare al Sindaco di Cantù che se Milano finora ha avuto i soldi per fare una squadra vincente e Cantù no, non se la deve prendere con il patron dell’Olimpia, anche perché, per lo stesso principio, ora Cantù i soldi ce li ha e quindi dovrebbe essere odiata da tutti gli altri club che sperano di salvarsi. Sempre il Sindaco poi dovrebbe ricordare che la Cremascoli aveva messo come condizione che senza un nuovo palazzetto dello sport avrebbe rivisto il suo impegno in favore del basket (leggi: lasciare). Richiesta che era stata fatta al Comune, che pareva un po’ sordo senza i soldi del vulcanico Presidente. Proprio a Gerasimenko qualcuno poi dovrebbe ricordare che i presidenti non devono allenare, soprattutto durante la partita. Ha un allenatore a libro paga, i risultati diranno se bravo o meno, che deve essere libero di fare il suo mestiere senza essere messo in imbarazzo davanti a giocatori e pubblico. Per la storia della torta si sono scomodati tutti e sono stati usati termini come oltraggio, tristezza, pianto. Di buono o cattivo gusto che sia è un episodio che va ricondotto a una partita di basket e al suo pregara: è un modo per far divertire i tifosi mentre guardano il riscaldamento dei propri beniamini, sfottendo gli avversari di Milano. Gli oltraggi e i motivi di per piangere sono ben altri. Le dimissioni della Cremascoli sono il termometro di una Federazione in cui anche il tesseramento di un giocatore non ha regole certe e può essere messo in discussione dai presidenti dei club che vanno d’accordo come Caino e Abele. Nessuno pare aver notato che il buon Johnson al suo ritorno nel nostro campionato ha segnato 28 punti con 11 su 12 da 2, meritandosi un 31 di valutazione finale. In mezzo a tutto questo, vien quasi da chiedersi, ingaggio a parte, chi glielo abbia fatto fare di tornare a giocare in Serie A. Twitter @luigi_ceccon

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