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La versione di Datome

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Redazione

29 novembre 2016

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Gigi Datome torna in Italia per giocare contro l’Olimpia e, interrogato al riguardo, dice la sua sul campionato di serie A con la schiettezza che gli è usuale. In particolare sulla nuova formula proposta dalla Lega Basket del 7 stranieri più 5 italiani, definendola una “D-League Pizza e spaghetti”. Forse la maggior libertà che deriva dall’essere fuori dal nostro campionato o una visione d’insieme che gli è sempre stata propria, l’ala del Fenerbahce non ha timori a definire la proposta per quel che è: una legittimazione a un campionato in cui sette americani e uno o due italiani cercheranno di competere per il secondo posto, con Milano che, se non sarà chiamata a scegliere (e prima o poi probabilmente succederà), dignitosamente farà la serie A sperando che sia almeno formativa per l’Euroleague. Proprio l’Euroleague (e questo è il motivo per cui la FIBA ha tentato in tutti i modi di boicottarla) si avvia a essere un campionato esclusivo per i club che vi partecipano. Impossibile per le società gestire un numero così alto di partite, con una frequenza così elevata e una differenza di gioco così grande, senza sfiancare i giocatori migliori. Difficile poi gestire i giocatori più esperti che, indispensabili alla causa, non sono in grado di tenere un ritmo partita simile a quello NBA. Sempre Datome ha anche rilevato una diffusa mancanza di soldi e una ben più pericolosa mancanza di idee nel nostro campionato. Una foto impietosa di una situazione che all’estero pare molto chiara e che in Italia invece viene mascherata dagli addetti ai lavori. La nazionale femminile ha staccato il pass per gli Europei di basket, chiudendo al primo posto il proprio girone di qualificazione in quel di Podgorica, con il record di 5 vinte e 1 persa. Soddisfatto coach Capobianco che ora guarda con ottimismo il sorteggio del 9 dicembre e che guiderà le ragazze in Repubblica Ceca come teste di serie. Nell’ultima partita le azzurre hanno perso il Montenegro che, grazie a questa vittoria è arrivato secondo e parteciperà agli Europei a scapito dell’Inghilterra. Padroni di casa e qualificati: a qualcuno riesce. Della stessa competizione, ma al maschile, hanno parlato, tra gli altri, Messina e Petrucci dopo la composizione dei calendari che vedranno l’Italia giocare in Israele con i padroni di casa, Germania, Lituania, Ucraina e Georgia. Un “girone difficile” è stato definito, per una squadra che “rispetta tutti ma non teme nessuno” e che ha come obiettivo gli ottavi di finale e cioè passare la prima fase e rientrare tra le 16 squadre che giocheranno la fase a eliminazione diretta. Il preolimpico di Torino ha insegnato un po’ di modestia e, lontani i tempi del “datemi la FIP e vi darò una medaglia”, adesso l’asticella pare un po’ bassa. Milano in campionato non stecca e fa nove su nove, schiantando Pistoia, troppo debole fisicamente per competere con i campioni d’Italia. Migliore in tutte le statistiche e a rimbalzo, l’Olimpia doppia la Flexx nella valutazione e rifiata per la settimana di pausa in Euroleague. Nelle intenzioni di Milano probabilmente c’era l’idea di allenarsi nel campionato italiano per “raccogliere” di più in Euroleague, ma a guardare i risultati sembra proprio il contrario. Brescia infila la terza vittoria di seguito e batte in casa Reggio Emilia che perde contatto con Milano (ora a +4) e si trova appaiata ad Avellino. Diana, in passato dato per prossimo al taglio, ha trovato la quadratura del suo gruppo, guidato dai fratelli Vitali (14 assist per Luca) che armano le mani di Landry e Burns, con l’apporto di Moss, maturo ma non sfiancato. Reggio Emilia si aggrappa al talento di Della Valle e alla concretezza di Aradori, con Cervi che da un paio di partite a questa parte sembra viaggiare con la spia della riserva accesa. Dalla panchina sono de Nicolao e Polonara a dover fare la differenza, con James e Lesic che non sempre sono determinanti. Avellino vince sul filo di lana con Brindisi, al termine di un ultimo periodo che fa segnare il record di punti della partita e che vede gli ospiti provarci fino in fondo. Sacchetti in sede di commento si è detto contento dei suoi per la prestazione ma ha parlato di margini di miglioramento, in particolare dal punto di vista caratteriale. Sacripanti (nuovo assistant coach di Messina sulla panchina di Azzurra) ha invece rilevato un calo di prestazione dei suoi ma ha spostato il mirino sulla Champions League che porterà la sua squadra nella lontanissima Utena in casa della capolista Juventus. Venezia ha la meglio su Caserta dopo due over time e alla fine di una partita dove le squadre si sono affrontate a viso aperto con Sosa autore di 38 punti cui ha risposto Peric con 18 punti e 17 rimbalzi. Sodisfatto De Raffaele, un po’ meno dell’Agnello che elogia i suoi ma si rammarica per i due punti persi. Varese perde a Capo d’Orlando, ma Moretti in sede di analisi parla di partita ben giocata e decisa da pochi episodi in attacco. Il coach di Varese da qualche parte dovrà pur ricominciare, ma la squadra pare aver notevoli problemi in termini di personalità, precisione al tiro e anche di pressione difensiva (marchio di fabbrica del coach in quel di Pistoia). Capo d’Orlando, tra le mura amiche si dimostra squadra molto solida e De Carlo può godersi il sesto posto in solitaria, dopo la sconfitta di Caserta. Sassari perde in casa di un punto con Cremona e coach Pasquini ufficializza la crisi in sala stampa, parlando apertamente di periodo molto delicato e da gestire. Si parla di rinforzi, tagli e di acquisti, per porre fine a una situazione che precipita verso il basso e iniziata dal taglio, mai condiviso dalla piazza, di coach Sacchetti. Pancotto respira e lascia l’ultimo posto in classifica per finire sempre all’ultimo posto ma in compagnia di Pesaro e Cantù. In settimana il coach aveva parlato di un percorso di crescita che avrebbe portato dei risultati: il primo è arrivato. Torino batte Cantù in trasferta e si porta in zona playoff. La rotazione strettissima voluta da Vitucci sta dando buoni risultati nel breve periodo sperando poi in una maggiore crescita di Mazzola, Alibegovic e Poeta. Cantù è in crisi di risultati e di gioco. Kurtinaitis spreme tutto quel che può dal suo quintetto e poi, cambiando registro, in sala stampa parla di problemi di organico e non di motivazioni. Quali che siano i mali di Cantù, al momento non sembrano risolvibili e il coach non pare avere il controllo sulla squadra. Trento batte un colpo e interrompe la serie negativa andando a vincere sul capo di Pesaro. Una partita con molti tiri sbagliati che gli ospiti hanno fatto propria grazie al predominio a rimbalzo che ha compensato un saldo palle perse/recuperate davvero deficitario. La squadra di Bucchi è ultima in classifica e dopo un avvio incoraggiante sembra essersi un po’ persa. Il coach in settimana ha sottolineato di aver visto un maggior e coinvolgimento dei suoi atleti, ma evidentemente non è abbastanza.

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