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È arrivato il momento del torneo di qualificazione per Parigi, dove l'Italia non parte favorita contro la Lituania ma ha qualche buona carta da giocare, oltre che lo spirito giusto...
Comincia il torneo preolimpico dell’Italia e comunque vada a finire si può essere sicuri che la squadra di Pozzecco darà tutto quello che ha per superare la Lituania, perché è di questo che si sta parlando. Inizio martedì sera contro il modesto Bahrain, poi nella notte italiana fra giovedì e venerdì Portorico, vedremo se con o senza Markus Howard fresco di passaporto: lui la differenza con una Lituania incontrata in semifinale o nella finale di domenica a mezzanotte. Signicative le quote dei bookmaker: Lituania alle Olimpiadi data a 1.80, Italia a 2.50, Porto Rico a 6, Messico a 16. Insomma, la Nazionale deve sovvertire un pronostico che vede favorita la squadra di Domantas Sabonis, Jokubaitis, Motiejunas, eccetera, ma non deve fare miracoli o imprese storiche come fu quella di Belgrado 2021 con buona parte di questo gruppo e Sacchetti in panchina. Purtroppo in Porto Rico l’Italia sarà senza Fontecchio che si è operato, con nessuno che ha il coraggio di dire che non ci sarà nemmeno, in caso di qualificazione per Parigi (speriamo di doverne discutere, comunque) e gli infortunati Procida e Spagnolo, oltre che senza un Belinelli mai cercato con troppo calore da Pozzecco.
In palio uno dei quattro posti ancora liberi per Parigi. A Valencia strafavorita la Spagna di Scariolo, a Riga situazione apertissima fra la Lettonia di Banchi e il Brasile, senza dimenticare la Georgia di Shengelia e il Montenegro di Vucevic, ad Atene fantastica sfida fra la Grecia di Antetokounmpo e la Slovenia di Doncic ma anche del neo-Armani Josh Nebo, grandissimo acquisto (per quanto assolutamente non sloveno, speriamo che questa pagliacciata dei passaportati rimanga confinata ad un posto su dodici). Da non dimenticare, sempre ad Atene, la forte Croazia di Saric, Hezonja, Jaleen Smith e Kruslin, in un torneo incredibile. Essendo già stati fatti i sorteggi, sappiamo già dove finiremmo, cioè nel girone di Stati Uniti, Serbia e Sud Sudan.
Incredibile che l’appuntamento dell’anno per l’Italia non sia in chiaro: non è una colpa di Sky e DAZN, che giustamente sono televisioni per abbonati, e tutto sommato nemmeno della RAI che viene tirata per la giacca da tutti, convinti che il loro sport sia il più bello del mondo, ma di una FIP che non promuove il proprio prodotto muovendosi per tempo. La realtà è che fuori dalle singole parrocchiette della pallacanestro importa poco, come dimostrano gli indici di ascolto televisivo. Forte sulle singole piazze, in questo senso davvero secondo sport d’Italia, ma quasi indifferente al pubblico generalista. Ci vuole una spinta, una Supertennis del basket o almeno buone entrature con le televisioni in chiaro. Beninteso: un’Italia qualificata per Parigi non sarebbe paragonabile all’effetto Sinner per la pratica del tennis, ma non c’è bisogno di grandi analisi mediatiche per intuire che chi è quasi invisibile rimane quasi invisibile, a prescindere dalle imprese sul campo. Quelle che speriamo di vedere da Gallinari nelle amichevoli apparso meno ex giocatore del previsto, che a Belgrado non c'era (ma a Tokyo sì, come ricorda Abass), da un Mannion di nuovo on fire, da un Melli uomo mercato quasi suo malgrado.
stefano@indiscreto.net
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