Domenica pomeriggio in Premier League si sfideranno per la centosessantanovesima volta Manchester United e Manchester City. Una storia lunghissima, il cui inizio è avvenuto nel novembre del 1894: ad Hyde Road, ai tempi casa del City, i Red Devils vinsero 5-2 il match di Second Division. A dire il vero, tra il 1881 e il 1894 troviamo dei precedenti persino tra West Gorton e Newton Heath, progenitrici delle due squadre (curiosamente, il Newton Heath, padre dello United, aveva sede non troppo distante dall’attuale Etihad Stadium, impianto odierno del City, mentre i dirimpettai del West Gorton erano nei pressi dell’attuale Old Trafford).
Sebbene siano in netta maggioranza le affermazioni dello United (69 a 49), il City può vantare diverse vittorie in quelli che sono i precedenti più importanti, come le semifinali di Fa Cup del 1926 e del 2011. Oppure, vittorie storiche, come il 5-0 ottenuto fuori casa in un match di campionato del 1955 e soprattutto, l’incontro andato in scena il 23 ottobre 2011 all’Old Trafford: la formazione allenata da Roberto Mancini vinse 6-1 in casa della squadra di Alex Ferguson, campione d’Inghilterra in carica e vicecampione d’Europa.
La portata di quel risultato ha segnato la storia della stracittadina,tanto da spingere Ferguson a dichiarare che nella sua lunghissima carriera, quella rimane la macchia più indelebile. Il mattatore della giornata fu Mario Balotelli, autore di una doppietta, al pari del bosniaco Edin Dzeko. Ma se quest’ultimo mise in fondo al sacco il quarto e il quinto gol dell’abbuffata dei Citizens, Balotelli segnò i primi due, quelli che indirizzarono il match dalla parte biancoazzurra, e causò l’espulsione di Evans.
Famosa l’esultanza dell’attaccante italiano, che mostrò la maglietta con la scritta “Why always me?” (Perché sempre io?), chiudendo in modo fragoroso una due giorni iniziata tra le polemiche, con la notizia di un incendio causato involontariamente con degli amici, quando Supermario lanciò dei petardi dalla finestra di un bagno e gli asciugamani presero fuoco a tal punto che si rivelò necessario l’intervento dei pompieri. Quel 6-1, frutto anche di tre gol messi a segno attorno al 90’ - fino a dieci minuti dalla fine il match era sull’1-3 e ancora aveva qualcosa da dire - non è stato poi un exploit fine a se stesso. È maturato infatti nell’anno in cui i Citizens sono riusciti a rompere un digiuno di titoli che durava dal 1968. In entrambe le occasioni poi, il successo è giunto a danno dei cugini: e se il distacco del ‘68 fu di due punti, nel 2012 le due squadre terminarono addirittura appaiate a 89 punti e decisiva fu la differenza reti, favorevole ai Blue Moon. In quella strepitosa annata, non meno importante fu l’1-0 ottenuto al ritorno con gol di Kompany, a poche giornate dalla fine. Ma quel 6-1 all’Old Trafford rimane un “classico”, e lo divenne già al fischio finale di Clattenburg.
Giovanni Del Bianco