Difficile dare torto a Rafa Benitez, quando dice che "Questo è il calcio italiano di merda": peraltro non in una dichiarazione meditata e rilasciata all'ANSA ma uscendo dal campo dopo il concitato finale di Parma-Napoli. Difficile dargli torto non soltanto per quello che pensiamo e scriviamo, magari usando termini aulici, ma perché l'allenatore del Napoli è stato l'unico squalificato, per una giornata, dopo le parole pesanti (molto più pesanti delle sue) uscite al Tardini dalle bocche di quasi tutti i protagonisti, da Donadoni (che a mente fredda ha tristemente ritrattato, da vero uomo di calcio) ai giocatori delle due squadre. L'ispettore della procura federale dal mazzo delle risse (Mirante-Higuain, con multa di 10.000 euro per l'argentino, ma non solo ) e degli insulti incrociati ha estratto una frase rabbiosa ma generica e giustificata dal contesto. Ufficializzando così la sordità dell'arbitro Giacomelli e dei suoi assistenti nei confronti di tutto il resto. L'ufficio dietrologia informa che Benitez potrebbe usare questo episodio per giustificare un suo addio al Napoli, che ad essere cattivi dovrebbe essere giustificato da risultati peggiori rispetto a quelli ottenuti da Mazzarri (la crudele aritmetica dice che anche Mancini all'Inter ha fatto peggio di lui), ma ovviamente questo dipenderà anche dalle offerte oltre che da come finirà l'Europa League, visto che un Napoli in Champions League è una cosa (per e per Higuain) mentre un Napoli senza Champions League è agli occhi di Benitez soltanto... calcio italiano.
Twitter @StefanoOlivari