La Juventus B vista sabato contro l'Inter a San Siro, rinforzata da Morata, Marchisio e pochi altri, è sembrata quasi una squadra da scudetto. Per questo ci si chiede come sarà possibile non tanto per l'Inter ottava in classifica, quanto per la Roma seconda, ridurre in futuro il gap con i bianconeri versione A in quest'era di fair play finanziario UEFA che si interpreta con gli amici (PSG) e si applica con i conoscenti. Dopo gli accordi con il Club Financial Control Body della UEFA, Inter e Roma hanno subìto una modesta sanzione finanziaria (6 milioni i nerazzurri che potrebbero diventare 20 se non verrà intrapresa la strada verso il pareggio di bilancio, 2 con possibilità di diventare 6 i giallorossi: il prezzo di uno dei tanti giocatori sbagliati di questi anni), con l'impegno di raggiungere il pareggio nella stagione 2018-19 e la limitazione a 21 (22 la Roma) della rosa per le coppe europee. Ma non vogliamo riproporre il solito articolo da ragionieri di serie B, quanto ricordare che la Juventus attuale, parliamo della Juventus A finalista di Champions League, è stata costruita in grandissima parte a costo zero. Pirlo è arrivato nel 2011 dopo che il contratto con il Milan gli era scaduto, Pogba nel 2012 dal Manchester United anche lui con il contratto scaduto (a 19 anni...), Morata è sì stato pagato dal Real Madrid ma sicuramente Florentino Perez se lo riprenderà (da contratto ne ha facoltà, ma non prima del 2016) a una cifra superiore, Evra per meno di 2 milioni dal Manchester United e Barzagli per niente dal Wolfsburg, mentre Marchisio è cresciuto in casa. Poi ovviamente c'è chi è stato pagato, anche se non cifre assurde: Vidal 12 milioni al Bayer Leverkusen nel 2011, Tevez 9 milioni nell'estate 2013 dal Manchester City. L'unico supervalutato è stato Buffon, ormai nella preistoria (2001, quando Moggi lo prese dal Parma per un cifra che oggi sarebbe superiore ai 50 milioni di euro), ma erano altri tempi in ogni senso e poi non è che Buffon non si sia ripagato da solo, mentre tutto sommato oneste sono le cifre con cui Bonucci nel 2010 è arrivato dal Bari (15 milioni), Lichsteiner dalla Lazio (10) e Chiellini dalla Fiorentina (7). Cosa vogliamo dire? Che acquistare un fuoriclasse al massimo del suo valore di mercato è nell'Italia del 2015 impossibile, anche per la stessa Juventus, ma che costruire una squadra da scudetto e anche oltre avendo le idee chiare non è in fondo un'impresa sovrumana, perché tutti i giocatori citati (tranne Pogba e ovviamente Marchisio) quando sono arrivati alla Juventus erano stra-conosciuti anche dall'ultimo dei tifosi. Dall'estate 2010, cioè da quando sono arrivati a Torino, Marotta e Paratici non hanno usato effetti speciali, ma sono passati anche da errori (da Krasic a Jorge Martinez, da Elia a Isla, per citare gente costata almeno 10 milioni) e aggiustamenti, per arrivare alla Juventus attuale. Insomma, come ben spiegato anche da Pupi Avati in Ultimo Minuto, il centro di un club è il direttore sportivo (poi Marotta è amministratore delegato, ma la sua storia è quella) anche se poi i riflettori vanno su altre figure.
Twitter @StefanoOlivari