Joseph Blatter sta cercando di cavarsela anche questa volta ed è probabile che ce la faccia. Al momento l'indagine statunitense sulla corruzione FIFA non lo ha toccato, almeno in via ufficiale, inoltre le elezioni per la presidenza FIFA previste per venerdì lo vedono ormai come strafavorito come del resto era anche prima del ritiro di Van Praag e Figo. Rimane il giordano Al-Hussein, ma sembra essersi molto ammorbidito. Di certo dopo l'entrata in scena dell'FBI nulla potrà essere come prima e l'ennesimo mandato del 79enne svizzero sarà vivisezionato come mai è stato fatto in passato. Dopo i sette arresti di Zurigo la domanda non è tanto 'chi sarà il prossimo?', quanto 'Dove si giocheranno i prossimi due Mondiali?'. Se il procuratore generale degli Stati Uniti, Loretta Lynch, si è interessato della vicenda non è infatti per colpire qualche maneggione del Nicaragua o del Costarica, ma perché ci sono di mezzo la Coppa del Mondo e la sua assegnazione. Quella russa del 2018, per lo scorno di mezza Europa (Inghilterra. Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio). E quella al Qatar del 2022, per il dispiacere soprattutto degli Stati Uniti. Al di là degli episodi di corruzione, è di questo che si sta parlando.
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